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Ora Salvini si scopre moderato anche sui migranti: «A noi va bene applicare le regole europee»

08 Febbraio 2021 - 15:19 Redazione
Il segretario della Lega: «Bisogna coinvolgere l'Ue in quello che non è un problema solo italiano». Dunque il regolamento di Dublino, che oggi impone ai Paesi di primo ingresso di accogliere i richiedenti asilo, non sarebbe più un problema

Matteo Salvini vira su toni europeisti anche sulla questione migranti. Il leader della Lega, nel corso di un punto stampa a Milano, commentando la recente autorizzazione allo sbarco di 422 persone salvate in mare dalla nave Ocean Viking, ha infatti dichiarato: «Sul tema immigrazione noi proporremo l’adozione della legislazione europea. A noi va bene che l’immigrazione in Italia sia trattata com’è trattata in Francia e in Germania. Con le stesse regole». Poi ha aggiunto: «Bisogna coinvolgere l’Europa in quello che non è un problema solo italiano». Ma parlare di legislazione europea significa parlare sostanzialmente del regolamento di Dublino, finora sempre avversato dallo stesso Salvini perché impone agli Stati di primo ingresso di farsi carico dell’accoglienza dei richiedenti asilo.

In Europa la Lega entra in collisione con i colleghi tedeschi di AfD

Ma l’inaspettata svolta europeista del Carroccio non è stata molto gradita tra gli europarlamentari, innescando uno scontro interno al gruppo Identità e democrazia (Id) del Parlamento europeo, dove la Lega fa fronte con i tedeschi di Alternative fur Deutschland (AfD). Già lo scorso venerdì il vicepresidente del gruppo, Jörg Meuthen, ha puntato il dito contro la figura del professor Draghi, definendolo «il grande maestro in materia di debiti, oltre a essere l’uomo che ci ha portato una politica della Bce completamente sbagliata, responsabile dell’eccesso incontrollato di denaro nell’eurozona». In tutta risposta alle accuse di Meuthen è intervenuto oggi l’eurodeputato leghista Marco Zanni, presidente del gruppo Id: «Se qualcuno all’estero critica il professor Draghi per aver difeso l’economia, il lavoro e la pace sociale europea – quindi anche italiana – e non solo gli interessi tedeschi, questa per noi non sarebbe un’accusa, ma un titolo di merito». Insomma, «non è il momento delle polemiche». E domani, in sede europea, si voterà proprio il regolamento che istituisce il Recovery Plan, su cui la Lega, in precedenza, si era astenuta.

La questione migranti

Tornando alla questione migranti, occorre ricordare che finora il Consiglio dell’Unione europea, ovvero l’organo in cui siedono i rappresentanti dei singoli governi degli Stati membri, si è sempre opposto a una riforma del regolamento di Dublino. E ciò sebbene sia il Consiglio europeo per i rifugiati, sia l’Alto commissariato Onu per i rifugiati abbiano più volte denunciato che il sistema attuale non è in grado di dare una protezione equa, efficiente ed efficace ai richiedenti asilo, oltre a determinare una distribuzione diseguale delle richieste tra gli Stati membri. Il regolamento prevede infatti che se una persona che presenta domanda d’asilo in un Paese dell’Unione europea varca clandestinamente il confine, deve essere riportata indietro. In questo modo il carico maggiore dell’accoglienza non può che gravare sui Paesi – come l’Italia – le cui frontiere coincidono con le frontiere esterne dell’Ue. A settembre 2020 la Commissione europea ha proposto un nuovo progetto di riforma del regolamento, ma da allora non si sono verificati progressi significativi. Le ragioni sono spiegate qui.

Salvini propone il modello Bertolaso

Il leader della Lega ha annunciato anche che domani, nel corso del secondo giro di consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi, porterà la proposta di adottare il modello lombardo sulla sanità: «C’è un modello che è il più avanzato dal punto di vista della messa in sicurezza della popolazione e dei vaccini. Proporremo a Draghi il modello Bertolaso». Immediate le critiche del Pd, con il vice capogruppo alla Camera Michele Bordo che su Twitter ha scritto: «Non si può davvero sentire che Salvini proponga come priorità, per vaccinare tutti gli italiani, il modello lombardo di Bertolaso. Altro che governo per gestire e superare le emergenze. Così le emergenze rischiamo di aggravarle».

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