Nuova epidemia di Ebola in Guinea, torna la disinformazione sui migranti sbarcati in Italia

Il timore che l’Ebola sbarchi insieme ai migranti provenienti dalla Guinea è infondato, oggi come nel 2014

Dopo la bufala dell’inesistente scritta «Refugees Welcome» sulla mascherina indossata da Luciana Lamorgese durante il giuramento al governo Draghi, la ministra dell’Interno viene presa di mira ancora una volta sul tema dell’immigrazione e sull’epidemia di Ebola in Guinea. Ci segnalano, infatti, un post Facebook nel quale l’utente Milena associa l’arrivo di migranti provenienti dal Paese africano e la pericolosa malattia.

«In nottata sono arrivati 250 clandestini provenienti dalla Guinea», così inizia il post di Milena. «In Guinea c’è una epidemia di Ebola! Lamorgese sei pazza a bissare il tentativo di strage», conclude.

Per chi ha fretta

  • Il dato dei 250 migranti provenienti dalla Guinea risulta essere relativo alle persone sbarcate in Italia dall’inizio del 2021.
  • L’Ebola, se non trattata, porta al decesso in pochi giorni e risulta impossibile che un migrante porti con se il virus dalla Guinea dopo un viaggio di lunga durata verso l’Italia.

Analisi

In Guinea, come in altre regioni, sono stati confermati dei casi di Ebola. Come riporta Le Monde, l’Organizzazione mondiale della Sanità si appresta a fornire al Paese rapidamente gli aiuti necessari per contenere la situazione, evitando così scenari come quelli a cui abbiamo assistito nel 2014.

Il dato dei 250 migranti provenienti dalla Guinea non trova riscontro se non nel cruscotto statistico giornaliero sugli sbarchi redatto del ministero dell’Interno. Ma il dato fa riferimento agli arrivi totali da inizio anno al 16 febbraio 2021:

Di Ebola si è parlato ampiamente nel 2014 quando scoppiò l’epidemia in Africa. Già allora circolavano bufale sulla diffusione del virus e l’arrivo dei migranti tramite imbarcazioni. Perché bufale? Perché risulta praticamente impossibile che l’ebola arrivi in Italia attraverso persone sui barconi, come spiegato all’epoca da Saverio Bellizzi (allora medico in prima linea per Medici senza frontiere) a Radio24:

Se ci riferiamo alle persone che arrivano sulle coste del Sud è praticamente impossibile, in quanto sono persone che sono in viaggio da un anno e mezzo, due anni. Come tempistica non ci siamo. Una persona affetta da ebola non si mette in viaggio. Nel giro di 10 giorni, se non trattata, va incontro a morte.

Conclusioni

Si tratta di un genere di disinformazione che circolava già nel 2014 attribuibile a una mancanza di conoscenza del virus e della malattia nota come Ebola. Gli esperti, all’epoca come oggi, ricordano che la malattia è molto aggressiva e un migrante infetto non riuscirebbe a mettersi in viaggio e trascorre un così lungo periodo in movimento per giungere fino alle coste nord africane per affrontare poi la traversata: morirebbe molto prima.

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