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Chiedono alla famiglia del defunto di classificarlo come Covid19 per ottenere soldi? Il falso audio Whatsapp

26 Febbraio 2021 - 13:43 David Puente
Nessun referto medico può classificare un defunto come Covid19 senza la positività al test del tampone PCR

Ci segnalano un audio Whatsapp dove un perfetto sconosciuto sostiene che degli operatori sanitari di Bolzano avrebbero chiesto ai parenti di un defunto se potevano scrivere come causa del decesso la positività alla Covid19 per ottenere 1.700 euro dallo Stato anziché 400 previsti per una «morte normale».

Si tratta di una bufala con la classifica finalità della teoria del complotto. L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, ricevuto l’audio, si è rivolta alla Procura di Bolzano.

Per chi ha fretta

  • Nessun operatore sanitario può chiedere alla famiglia di un defunto cosa scrivere – o non scrivere – nel referto medico.
  • La positività alla Covid19 può essere riscontrata solo con il test PCR.
  • Durante l’arco temporale indicato nell’audio non sono stati riscontrati decessi.

Analisi

Ecco la trascrizione del messaggio audio:

Ciao a tutti! Chiedo di condividere questo audio il più possibile! Sono Vittorio di Bolzano. Oggi è domenica 21 di febbraio 2021, mi chiama poco fa un amico e mi dice guarda ho una notizia che ha dello sconvolgente. Considerate che a Bolzano siamo in zona rossa scura, non possiamo uscire dal Comune di residenza, i negozi sono chiusi, bar, ristoranti, insomma un disastro, perché i numeri sono alti. Allora mi dice ” Guarda, questa notte è morta la suocera di un nostro conoscente”, una persona che io e lui conosciamo da tempo. “È morta di infarto, stava bene da quanto ho capito, e quando è arrivato il personale sanitario hanno chiesto ai parenti se potevano indicare nel referto medico che la donna è morta di Covid. I parenti rimangono un pochino sbalordititi, per quale motivo dovremmo dire questa cosa qua? È un falso! Perché, dice il personale sanitario, se dichiariamo che è morta di Covid riceviamo 1700 euro invece dei 400 previsti per una morte normale! Ecco, questo accadrà e sicuramente accadrà per tutte le morti che avvengono in Italia ed è ovvio che così i numeri si gonfiano notevolmente, le statistiche si sballano e noi ci troviamo a dover rimanere magari chiusi in casa, non poter lavorare, non poterci andare a fare una sciata, non poter andare a trovare i nostri amici o parenti perché i numeri sono stati gonfiati per questioni economiche. Mi raccomando fate girare questo audio! È importantissimo!

Per spiegare questa storia possiamo fare un passo indietro ricordando la vicenda del signor Stellutti e il documento per la gestione della salma del defunto nel caso non fosse stato sottoposto al test del tampone PCR. In mancanza di quest’ultimo e del conseguente risultato non è possibile classificare in qualunque referto la positività alla Covid19. C’è da dire, inoltre, che in nessun caso verrebbe interpellata la famiglia di un defunto per la classificazione del decesso.

Questa vicenda riporta anche un’altra narrativa, quella relativa alle somme giornaliere ricevute dagli ospedali per i malati Covid19. Queste, in realtà, servono per sostenere le cure dei pazienti e non per “arricchire l’ospedale”.

L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, a seguito della diffusione dell’audio, ha effettuato le dovute verifiche riscontrando che nel periodo indicato dall’autore del messaggio non sono stati riscontrati decessi. Ecco quanto dichiarato in un post Facebook dall’Azienda sanitaria:

L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ha verificato minuziosamente quanto riportato nell’audio, anche alla luce di tutti i decessi registrati: le singole affermazioni sono completamente false, anche perché nessuna persona è deceduta in quella data. Naturalmente, da parte del personale dell’Azienda sanitaria non arriverebbe mai la richiesta di classificare diversamente la causa di morte di una persona deceduta. Il messaggio non ha insomma contenuti che possano avere un riscontro con la realtà.

Conclusioni

La positività al virus viene verificata solo ed esclusivamente dal risultato del test PRC. Anche nel caso di decesso non è possibile classificare la morte come Covid19. La “denuncia” audio diffusa su Whatsapp dall’ennesimo anonimo non ha alcun fondamento.

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