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Caso Arabia Saudita, Renzi risponde: «Giusto e necessario avere rapporti con la monarchia, gli attacchi sono strumentali»

27 Febbraio 2021 - 20:48 Redazione
matteo renzi ddl zan
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Il leader di Italia Viva replica alle richieste di chiarimento avanzate da Pd, Liberi e uguali e M5s, sostenendo che Riyad «è un baluardo contro l'estremismo islamico e uno dei principali alleati dell'Occidente da decenni»

Per Matteo Renzi «non solo è giusto, ma è anche necessario» avere rapporti con l’Arabia Saudita. Il leader di Italia Viva risponde così, nella sua e-news, al pressing di Pd, Leu e M5s che gli chiedono di chiarire i suoi rapporti col principe Mohammed bin Salman. Secondo l’ex premier, infatti, i partiti citati starebbero strumentalizzando l’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi al fine di attaccarlo per la sua «partecipazione all’evento Neo-Renaissance di Riyad». Renzi, nei giorni della crisi del governo Conte II, andò a intervistare il principe saudita, e il quotidiano Domani diede la notizia della sua appartenenza al FII Institute, organismo controllato dalla corona che lo pagherebbe 80 mila dollari l’anno.

A chi gli chiede se svolga «attività stile conferenze o partecipazione ad advisory board o attività culturali o incarichi di docente presso università fuori dall’Italia», Renzi risponde di sì: «Sono previste dalla legge e ricevo un compenso sul quale pago le tasse in Italia. La mia dichiarazione dei redditi è pubblica. Tutto è perfettamente legale e legittimo». Poi, parlando del programma Vision 2030 del principe saudita, Renzi afferma che «rispettare i diritti umani è un’esigenza che va sostenuta in Arabia Saudita come in Cina, come in Russia, come in tutto il Medio Oriente, come in Turchia. Ma chi conosce il punto dal quale il regime saudita partiva, sa benissimo che Vision 2030 è la più importante occasione per sviluppare innovazione e per allargare i diritti».

Renzi: «Ho condannato già tre anni fa l’omicidio Khashoggi»

Quanto all’omicidio Khashoggi, l’ex premier rivendica: «Ho condannato già tre anni fa quel tragico evento, anche nelle interviste e su tutti i giornali del mondo. Difendere i giornalisti in pericolo di vita è un dovere per tutti. Io l’ho fatto sempre, anche quando sono rimasto solo, come nel Consiglio europeo del 2015, per i giornalisti turchi arrestati. Difendere la libertà dei giornalisti è un dovere, ovunque, dall’Arabia Saudita all’Iran, dalla Russia alla Turchia, dal Venezuela a Cuba, alla Cina».

L’Arabia Saudita «è un baluardo contro l’estremismo islamico ed è uno dei principali alleati dell’Occidente da decenni – ha concluso Renzi -. Anche in queste ore – segnate dalla dura polemica sulla vicenda Khashoggi – il presidente americano Joe Biden ha riaffermato la necessità di questa amicizia in una telefonata al Re Salman. Ma Biden ha chiesto giustamente di fare di più. Soprattutto sulla questione del rispetto dei giornalisti».

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