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Coronavirus, l’uscita di Trump sul vaccino: «Se lo avete è merito mio». In Abruzzo mai così tanti morti

11 Marzo 2021 - 18:30 Redazione
Gli ospedali abruzzesi hanno superato la soglia critica. Nonostante le zone rosse e le restrizioni, la crescita dei contagi registrata è molto forte. Nella sola regione, nelle ultime 24 ore, ci sono 608 nuovi positivi accertati

ITALIA

ANSA / Max Cavallari

In Abruzzo record di decessi e terapie intensive

Mai tanti morti in un solo giorno. L’Abruzzo registra il suo peggior bilancio quotidiano da quando è cominciata l’epidemia da Coronavirus. Sono 37 le vittime legate al Covid confermate nelle ultime 24 ore, portando così il totale a 1.872. Il dato riportato nel bollettino regionale supera l’attuale record di 35, registrato il 21 novembre. Anche sul fronte delle terapie intensive il quadro non è migliore: al momento sono 91 i pazienti ricoverati in rianimazione, mai così tanti da inizio pandemia. Ne consegue che i reparti sono occupati al 42,7% dei posti letto e la soglia di allarme è fissata al 30%. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 661 pazienti con un tasso di occupazione del 44,5%, rispetto a una soglia critica del 40%.

A preoccupare è soprattutto il fatto che nonostante le zone rosse e le restrizioni la crescita dei contagi registrata è molto forte. Nella sola regione, nelle ultime 24 ore, ci sono 608 nuovi positivi accertati: si tratta del secondo dato più alto registrato nella terza ondata. Il 70% di questi nuovi casi riguarda le province di Pescara e Chieti, la cui area metropolitana è in zona rossa ormai da settimane. A incidere fortemente sulla corsa del virus è la variante inglese. I nuovi casi sono così distribuiti: a Chieti i contagi sono 19, all’Aquila 17 e a Teramo 13. A livello territoriale, in testa c’è il Pescarese (275), seguito dal Chietino (147), dall’Aquilano (+113) e dal Teramano (+99).

UE

Ansa | Vaccini anti-Covid.

Esportate oltre 34 milioni di dosi a febbraio

Da una parte ci sono gli Stati Uniti di Joe Biden che, dopo aver ordinato altri 200 milioni di dosi di vaccino di Johnson&Johnson, ha dosi sufficienti per vaccinare quasi due volte la propria popolazione adulta e – stando a quanto dichiarato dal presidente – non sembra intenzionata a condividere le dosi con altri Paesi alleati, tra cui i membri l’Unione europea, prima di aver vaccinato i propri cittadini. Dall’altra c’è l’Unione europea che, come si apprende da un documento distribuito agli ambasciatori presso l’Ue, soltanto nel mese di febbraio ha esportato oltre 34 milioni di vaccini anti-Covid verso 31 Paesi, inclusi 9,1 milioni alla Gran Bretagna, 954 mila agli Stati Uniti e 3,9 milioni al Canada.

La rivelazione arriva dopo uno scambio di accuse di «protezionismo» e di «nazionalismo vaccinale» tra Regno Unito e l’Unione europea, che si sono accusate a vicenda di aver bloccato o rallentato le esportazioni del vaccino per favorire i propri cittadini. Ma, a fronte di circa 9 milioni di dosi esportate dall’Ue verso la Gran Bretagna, d’oltremanica non ne sono arrivate in Europa.

USA

ANSA | L’ex presidente Usa, Donald Trump.

Trump: «Ricordatevi di me quando fate il vaccino»

In una nota di poche righe, pubblicata nella notte italiana di oggi 11 marzo, Donald Trump si prende i meriti per il vaccino anti-Covid: «Mi auguro che tutti ricordiate quando fate il vaccino per il Covid-19 (spesso chiamato anche il virus cinese) che, se non fossi stato io presidente, lo avreste avuto nell’ipotesi migliore fra cinque anni, e probabilmente non lo avreste avuto del tutto. Mi auguro che tutti lo ricordino», ha scritto l’ex presidente degli Stati Uniti, con un’uscita che ha fatto non poco rumore Oltreoceano e sui social network.

Al momento negli Stati Uniti il vaccino è stato somministrato al 10% della popolazione con un ritmo di circa 2,1 milioni di dosi al giorno. Alcuni Stati guidati dai Repubblicana, come Texas, Mississippi e Wyoming, hanno già annunciato la riapertura al 100% andando contro le indicazioni delle autorità sanitarie federali. Per la distribuzione dei vaccini sono stati stanziati 14 miliardi di dollari nel piano di aiuti anti-Covid approvato ieri, con Joe Biden che ha suggellato così i suoi primi 50 giorni alla Casa Bianca. Il piano vale complessivamente 1.900 miliardi di dollari, ed è uno dei più importanti della storia americana.

GERMANIA

Tobias Schwarz / AFP | Segnaletica anti-Covid a Berlino.

Tre giorni fa l’allentamento delle misure

Tornano a salire i contagi da Coronavirus in Germania. Secondo i dati pubblicati oggi, 11 marzo, dal Robert Koch Institute, i nuovi casi di Covid-19 in 24 ore sono stati 14.356, con 321 decessi. L’aumento dei contagi nei dati pubblicati mercoledì era stato di 9.146 (con 300 vittime), martedì di 4.252 (255 vittime). Dopo molte settimane di calo costante dei contagi, le infezioni hanno da tempo ripreso a correre. Nel Paese si teme l’arrivo di una terza ondata della pandemia, con la variante britannica, ormai molto diffusa, che rischia di fare da acceleratore.

Lunedì 8 marzo, dopo quasi tre mesi di lockdown duro, in Germania è scattato l’allentamento delle misure restrittive. Negozi, musei e gallerie hanno potuto riaprire su appuntamento. Nelle zone dove l’incidenza settimanale dei nuovi contagi su 100 mila abitanti era inferiore a 50, il commercio al dettaglio è ripartito con limitazioni meno severe. Nei contatti privati sono possibili incontri fra due nuclei abitativi, fino a un massimo di cinque persone.

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