Vaccini, superate le 6 milioni di somministrazioni. Speranza: «Aspettiamo fino a 80 milioni di dosi per la fine dell’estate»

«Se riapriamo con un’epidemia in corso – ha sottolineato il ministro – poi staremo peggio e dovremo chiudere ancora di più. Oggi è saggio provare a vincere»

Sono 1.829.203 le persone a cui è stata somministrata la prima e la seconda dose di vaccino contro il Coronavirus. In quasi due mesi e mezzo di campagna vaccinale, le somministrazioni totali hanno superato quota 6 milioni. Per l’esattezza, stando all’ultimo report difusso sul portale governativo di riferimento, sono 6.077.988. Le donne hanno ricevuto 3.709.991 dosi, mentre agli uomini ne sono state iniettate 2.367.997 in tutto. Tra le categorie più fragili, che prima delle altre hanno diritto a ricevere il siero, la distribuzione delle dosi disponibili è arrivata a questo punto:


  • Operatori sanitari e sociosanitari: 2.628.422
  • Personale non sanitario: 995.231
  • Ospiti di strutture residenziali: 460.053
  • Over 80: 1.326.839
  • Forze armate: 161.355
  • Personale scolastico: 506.088

Sul fronte dell’età, le persone comprese nella fascia 80-89 anni sono quelle che hanno ricevuto più somministrazioni (1.310.552), seguite da coloro che hanno tra i 50 e i 59 anni (1.243.103). Quanto ai vari farmaci anti-Covid in circolazione, 5.202.990 sono le somministrazioni di Pfizer/BioNTech, 1.512.000 quelle di AstraZeneca e 493.000 quelle di Moderna (anche se i dati disponibili a riguardo non paiono essere aggiornati).


portale gov

«Aspettiamo qualcosa intorno a 50 milioni di dosi per il secondo trimestre e si può arrivare fino a 80 milioni di dosi nel terzo trimestre». Questo l’annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza nel corso del programma Accordi e Disaccordi in onda su La Nove. Dunque – ha ragionato il ministro – anche «in caso di una riduzione significativa, perché abbiamo visto che le aziende non riescono a rispettare i contratti fino in fondo, la campagna vaccinale marcerà». «A tutti noi piacerebbe dire che è finito e che da domani si riapre tutto – ha concluso il titolare della Salute – ma se riapriamo con un’epidemia in corso poi staremo peggio e dovremo chiudere ancora di più. Oggi è saggio provare a vincere».

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