«Diritto di critica». Per il gip di Milano Ilaria Cucchi non ha commesso alcun reato quando ha chiamato Salvini «sciacallo»

La sorella di Stefano Cucchi non dovrà affrontare nessun processo. Secondo il giudice: «Le esternazioni di Ilaria Cucchi si inseriscono in una oltremodo dolorosa vicenda giudiziaria»

«Questo testimonia che la droga fa male sempre e comunque». Così Matteo Salvini aveva commentato la sentenza che fissava a 12 anni di detenzione la pena per i carabinieri imputati di omicidio preterintenzionale per la morte di Stefano Cucchi. Un commento a cui Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, aveva risposto dicendo: «Parla sotto effetto del Mojito, è uno sciacallo». Da qui era partita la querela di Salvini. Una querela che ora il giudice per le indagini preliminari di Milano ha deciso di archiviare. A dare la notizia è la stessa Ilaria Cucchi, dal suo profilo Facebook. «Il Tribunale di Milano ha ritenuto che le mie espressioni, sicuramente molto forti, fossero tuttavia giustificate e “pertinenti” al contesto. Insomma il Giudice ha ritenuto che io ho esercitato in maniera più che legittima il mio diritto di critica. Il Senatore Matteo Salvini se ne faccia una ragione».


Le motivazioni del Gip

Secondo il giudice che ha disposto l’archiviazione della querela le frasi di Ilaria Cucchi vanno lette all’interno di un contesto più ampio e doloroso: «Le esternazioni di Ilaria Cucchi si inseriscono in una oltremodo dolorosa vicenda giudiziaria che è diventata di interesse pubblico per il coinvolgimento di uomini appartenenti alle istituzioni e che ha suscitato dibatti accesi anche nel mondo politico». E conclude: «Le esternazioni di Ilaria Cucchi appaiono sì forti e astrattamente offensive, ma funzionali, nell’acceso dibattito, a reagire quella che è stata percepita come un’indebita associazione del caso Cucchi alla problematica della droga».


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