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I numeri in chiaro, Taliani: «Basta tentennamenti. Dobbiamo correre veloci come il vento» – Il video

Per la professoressa di Malattie infettive dell'università La Sapienza, non si può più perdere tempo: «Dobbiamo assolutamente raggiungere il prima possibile l'obiettivo di 500 mila somministrazioni quotidiane»

Dai nuovi casi, alle terapie intensive, la tendenza dei dati sull’epidemia da Coronavirus in Italia è in continua crescita. Nelle ultime 24 ore sono oltre 25 mila i nuovi contagi individuati su tutto il territorio con ingressi in aree critiche e non critiche in aumento. «A fine febbraio qualcosa è cambiato nell’andamento epidemiologico. Sono numeri che non avevamo da settimane», commenta a Open Gloria Taliani, professoressa di Malattie infettive all’Università La Sapienza di Roma.

«Anche nella virtuosa Sardegna la tendenza è di nuovo in crescita – aggiunge l’infettivologa – questa situazione non permette di stare tranquilli». Come ogni venerdì l’Italia torna a cambiare colore da Regione a Regione. «Ma – aggiunge Taliani – queste continue chiusure a livello Regionale creano confusione. C’è una variazione troppo repentina tra il giallo, l’arancione e il rosso». Secondo l’infettivologa questi cambi frequenti distolgono l’attenzione dal vero problema: «Va limitata in tutti i modi possibili la circolazione del virus. Una circolazione – dichiara Taliani – basata anche sui comportamenti. Con il passaggio da un colore all’altro si distoglie il singolo individuo dalla necessità di avere comportamenti responsabili».

Commentando invece la ripresa della somministrazione del vaccino di AstraZeneca, e in generale l’andamento della campagna vaccinale, Taliani nota come la quantità di dosi inoculata giornalmente sia ancora troppo bassa: «Abbiamo avuto un picco l’11 marzo, ma per approdare all’obiettivo di 500mila vaccinazioni al giorno annunciato dal governo dobbiamo fare uno sforzo maggiore». Per l’infettivologa non si può più perdere tempo: «Se non acceleriamo non arriveremo a fine estate con una accettabile diffusione della vaccinazione di massa». È chiaro «che l’incidente AstraZeneca ha contributo a determinare un arresto, ma da qui in avanti non ci possono essere ritardi o incertezze, si deve correre veloci come il vento».

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