I numeri in chiaro, Sebastiani: «Raggiungeremo il picco delle terapie intensive entro Pasqua». E sulle scuole: «Un errore riaprire» – Il video

Secondo il matematico del Cnr, non supereremo il picco delle 3.850 persone in terapia intensiva raggiunto in passato. Anche la curva dei decessi dovrebbe cominciare a scendere a breve

Sono scesi leggermente i decessi da Coronavirus rispetto a ieri (oggi sono stati 467, il 30 marzo invece erano stati 529), ma gli ingressi in terapia intensiva sono nuovamente aumentati: +283 contro i +269 di ieri. Secondo il matematico del Cnr Giovanni Sebastiani, il picco dovrebbe essere vicino. «Come preannunciato – dichiara a Open – dovremmo raggiungere il picco delle terapie intensive in settimana. Alcune regioni lo hanno già raggiunto – come l’Abruzzo o l’Umbria, che per prime sono state toccate dalla ripresa dei contagi – altre lo raggiungeranno in settimana – come la Lombardia e l’Emilia Romagna. Altre ancora – come il Piemonte – lo raggiungeranno la prossima settimana».


G. Sebastiani | L’andamento dei ricoveri in terapia intensiva

«Secondo i miei calcoli – continua Sebastiani – per la curva media non dovremmo superare il valore della fase espansiva di ottobre della pandemia, per quanto riguarda i ricoveri in rianimazione. Dovremmo essere tra 3.720 e le  3.780 persone in terapia intensiva. Prevedo dunque che non supereremo il picco delle 3.850 persone». Anche i decessi dovrebbero cominciare a diminuire presto. Come spiega Sebastiani, al picco delle terapie intensive normalmente segue dopo un certo intervallo – che varia tipicamente tra i 7 e 10 giorni – anche il picco della curva dei decessi giornalieri. «Io prevedo che in realtà in questa fase il ritardo diminuirà – aggiunge il matematico -. Anzi, forse il picco dei decessi precederà quello delle terapie intensive. Si tratta di un’anomalia: ritengo che sia dovuta all’effetto della vaccinazione delle categorie più fragili, in particolare degli over-80».


G. Sebastiani | L’andamento dei decessi

«Un errore riaprire le scuole: difficile sapere quale sarà l’andamento dell’epidemia a maggio»

A sorpresa oggi la Sicilia è rientrata tra le tre regioni per il numero totale di nuovi casi positivi (+2.904 in tutto), anche se sull’affidabilità dei dati regionali rimane più di qualche punto interrogativo. «Qualora i dati fossero stati falsati, per me è ininfluente a questo punto – dichiara Sebastiani -. perché quello che ci dicono le curve è che da circa 18 giorni la Sicilia ha invertito la tendenza che ora è di crescita». Visto l’andamento generale dell’epidemia il matematico non vede di buon occhio la riapertura delle scuole che, stando al nuovo decreto legge, potranno riprendere la didattica in presenza anche nelle zone rosse.

«È un errore che non abbiamo commesso solo noi, ma anche la Francia – commenta Sebastiani -, anche se sono certo che faranno un passo indietro vista l’incidenza in crescita. Penso che sia un errore perché numerosi studi mostrano che c’è una relazione tra l’attività didattica in presenza, in senso lato, e la ripresa del contagio. Saremmo stati molto più lungimiranti adottando la strategia del Regno Unito che ha attivato una campagna vaccinale di massa con delle misure restrittive strette. Successivamente sono arrivati a un livello di mortalità molto basso e adesso stanno riaprendo non solo le scuole ma molte altre attività».

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