Il governo riapre le scuole ma sindaci e governatori frenano: ecco dove le elementari restano in Dad

Da oggi ritorno in presenza per più di cinque milioni di studenti. Chi fa eccezione?

Cancelli delle scuole riaperti oggi, 7 aprile, per più di 5 milioni di studenti che riprenderanno le lezioni in presenza dopo l’ennesimo stop dovuto all’aumento di contagi da Coronavirus nei mesi scorsi. Per le fasce d’età che potranno effettivamente varcare la soglia degli istituti scolastici, si procede in base al colore della regione. Come già spiegato in precedenza, nelle zone rosse torneranno in aula gli alunni fino alla prima media; in quelle arancioni il rientro riguarderà tutti gli alunni fino alla terza media.


Nelle zone arancioni, inoltre, gli studenti delle superiori torneranno in aula almeno al 50%, fino a un massimo del 75%. In quelle rosse, invece, la didattica delle superiori si svolgerà esclusivamente a distanza (Dad). Come stabilito dall’ultimo decreto legge varato dal governo Draghi, i governatori delle Regioni potranno intervenire sulla questione delle lezioni in presenza solo in casi eccezionali. E cioè «in casi di straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o di sue varianti nella popolazione scolastica».


Chi frequenterà la scuola in presenza

A prescindere dal colore della regione, potranno frequentare la scuola in presenza:

  • gli alunni per l’uso dei laboratori
  • gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali per i quali sia più opportuna la scuola in presenza
  • altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe

Le eccezioni

All’interno del panorama nazionale si inseriscono poi alcune eccezioni. La Puglia, ad esempio, ha stabilito che «le istituzioni scolastiche della scuola primaria, della secondaria di primo grado, di secondo grado e Cpia devono garantire la didattica digitale integrata a tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente di adottarla, in luogo dell’attività in presenza. Gli istituti pugliesi dovranno trovare, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, ogni modalità utile a consentire l’attivazione della didattica digitale integrata, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta». Cosa significa? Che fino al 30 aprile, su richiesta, gli alunni di questa Regione potranno avvalersi della didattica a distanza.

In Campania, come spiegato dal Corriere della Sera, si vocifera già di un possibile rinvio dato l’alto numero di contagi giornalieri. Alcuni sindaci campani hanno scelto di prorogare la chiusura delle scuole propendendo ancora una volta per la Dad. In provincia di Salerno due comuni hanno scelto questa strada: si tratta di Postiglione e Sarno. A Salerno il rientro in classe è regolare ma la curva epidemiologica potrebbe spingere l’amministrazione comunale e il sindaco Vincenzo Napoli a una valutazione.

La Calabria di Nino Spirlì, con l’ordinanza firmata il 4 aprile, non adotta zone rosse speciali sul territorio, come deciso in un primo momento, e stabilisce che gli studenti fino alla prima media potranno andare in presenza, mentre tutti gli altri resteranno a seguire le lezioni online. «Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, come su tutto il territorio nazionale».

Infine il Veneto con una nota ha fatto sapere che l’Usr ha pubblicato le nuove disposizioni per il rientro in classe: le lezioni si svolgeranno in presenza al 100% fino alla scuola secondaria di primo grado, mentre le scuole superiori al 50%.

In nove Regioni si resta in Dad dalla seconda media in poi

A partire dal 7 aprile, quindi, saranno di fatto nove le Regioni in cui, dalla seconda media in poi, gli studenti dovranno restare in Dad:

  • Calabria
  • Campania
  • Emilia-Romagna
  • Friuli-Venezia Giulia
  • Lombardia
  • Piemonte
  • Puglia
  • Toscana
  • Val d’Aosta

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