In Evidenza ENISiriaUSA
ATTUALITÀAmnesty internationalGoverno DraghiInchiesteMario DraghiONGPatrick George Zaki

Cittadinanza a Patrick Zaki, le parole di Draghi: «È un’iniziativa parlamentare». Amnesty: «Brutto segnale»

Dal M5s a Forza Italia, diverse le forze politiche ad aver ricordato al presidente del Consiglio come la mozione approvata due giorni fa impegni direttamente il governo

Durante la conferenza stampa per presentare il programma delle riaperture, il premier Mario Draghi è intervenuto anche sulla vicenda di Patrick Zaki dopo che due giorni fa il Senato ha approvato la mozione per concedere la cittadinanza allo studente dell’università di Bologna detenuto da più di un anno in Egitto con l’accusa di propaganda sovversiva. «È un’iniziativa parlamentare, il governo non è coinvolto al momento», ha dichiarato il premier. Parole che hanno subito portato a reazioni da più parti.

«Veramente il governo in aula al Senato si è impegnato, con tutte le riserve del caso ma si è impegnato», ha dichiarato il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, commentando le parole di Mario Draghi. «Durante la discussione all’interno del Senato, in qualche modo erano state messe un po’ le mani avanti, qui si mettono le mani avanti dieci volte. Se il governo si tira indietro dopo due giorni è un brutto segnale francamente». Il premier ha parlato di un «non coinvolgimento, al momento», del governo italiano sulla proposta di cittadinanza a Zaki.

Fratoianni (SI): «Il voto del Senato sulla mozione impegna il governo su 5 punti a partire dal conferimento della cittadinanza italiana»

Critiche indirizzate al premier sono arrivate da più parti. «Mi spiace contraddire il presidente del Consiglio Draghi, ma su Patrick Zaki in conferenza stampa ha detto una sciocchezza, quando ha affermato che il governo non è coinvolto», ha dichiarato il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. «Il voto del Senato sulla mozione impegna il governo su 5 punti a partire dal conferimento della cittadinanza italiana – ha proseguito -. Non voglio neanche per un momento pensare che all’interno della maggioranza che sostiene questo governo si sia voluto fare solo un po’ di propaganda sul dramma che sta vivendo il giovane universitario incarcerato ingiustamente».

Montevecchi (M5s): «Spiace che il presidente Draghi prenda le distanze»

Tra gli altri critici delle affermazioni di Draghi anche la senatrice del M5s Michela Montevecchi, prima firmataria della mozione per l’attivazione della Convenzione Onu contro la tortura, confluita nell’ordine del giorno approvato al Senato mercoledì scorso. «Spiace che il presidente Draghi sembri prendere le distanze dalla vicenda di Patrick Zaki e dal Parlamento. Ricordo infatti al presidente che è stato votato nell’aula del Senato un ordine del giorno che conteneva precisi impegni che lo coinvolgono direttamente».

A ricordare gli impegni presi dal governo durante il voto al Senato anche Lucio Malan, vicepresidente vicario di Forza Italia a Palazzo Madama. L’esecutivo – ha affermato Malan – «aveva dato parere favorevole alla richiesta di concedere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki, ma in varie dichiarazioni in aula è emersa la prevalenza del significato simbolico di questa mozione rispetto all’atto stesso, che poco cambierebbe la situazione dal punto di vista giuridico e che potrebbe mettere in difficoltà il giovane Patrick, visto che trovo difficile che le autorità egiziane possano cedere a questo».

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti