Dopo essersi intestata le riaperture, il nuovo fronte della Lega diventa il coprifuoco: «Lo toglieremo»

«Prossimi obiettivi: anticipare riaperture al chiuso e cancellare il coprifuoco delle 22», ha detto Salvini

La strategia della Lega è quella di fare opposizione al governo (pur standoci) alzando l’asticella delle richieste. Dopo che il segretario Matteo Salvini si è intestato il successo delle riaperture, dovuto secondo gli esperti alle speranze della bella stagione, ora è il momento del coprifuoco da Coronavirus. L’esecutivo ha assicurato che resterà in vigore fino al 30 maggio, ma la Lega ha già annunciato battaglia. «Prossimi obiettivi: anticipare riaperture al chiuso e cancellare il coprifuoco delle 22», ha detto Salvini.


Il punto è che, con la riapertura dei ristoranti anche di sera prevista a maggio, tenere il coprifuoco sembra essere controintuitivo. Pur non escludendo di toglierlo in estate, il governo vuole andare per gradi e non fare da subito il passo più lungo della gamba. La ministra Mariastella Gelmini, agli affari regionali, ha dichiarato che il liberi tutti notturno «rischia di farci richiudere nel giro di due settimane».


A fare fronte “aperturista” a ogni costo c’è anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, che contesta l’inserimento del coprifuoco nel decreto del 26 aprile. «Mantenere il coprifuoco alle 22 è una follia, uno sfregio alla libertà individuale», ha detto in una diretta social. «Vorrebbe dire che alle 21.15 uno deve alzarsi dal ristorante, cioè comprimere ancora di più la presenza dei clienti: ma chi può tenere in piedi un ristorante in queste condizioni?».

Secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, i numeri non sono ancora così buoni da abbattere le restrizioni ed è troppo presto «per togliere il coprifuoco». Bisogna attendere, dice, che l’indice Rt vada molto sotto lo 0,8, così da permettere di alleggerire le misure senza pentirsene. «Le riaperture sono e devono continuare ad essere guidate da un principio di prudenza», ha scritto su Facebook il senatore di Leu Francesco Laforgia. «Salvini e Meloni la smettano di alzare sempre l’asticella delle loro pretese. Non si gioca con la salute dei cittadini».

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