Caso Grillo, si rompe il fronte dei 4 amici. Uno di loro si è smarcato con gli inquirenti

Prende le distanze dal gruppo anche Francesco Corsiglia, che in procura a Tempio Pausania ha detto di non aver partecipato alle violenze di gruppo perché «dormiva»

È sempre più diviso il gruppo di amici di Ciro Grillo sui fatti della notte del 17 luglio 2019, dopo che anche un secondo ragazzo ha preso le distanze dagli altri sulle violenze di gruppo per cui sono tutti indagati. Quella notte durante il sesso di gruppo «dormivo» ha detto Francesco Corsiglia, 22 anni, che due settimane fa ha raccontato la sua versione al procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, come riportano diversi quotidiani oggi. Corsiglia si smarca dagli altri con un racconto in parte diverso. Quella notte, dopo aver passato la serata in discoteca assieme alle due ragazze, dice di non aver mai partecipato al sesso di gruppo, ma di aver avuto comunque un «rapporto consensuale» con Silvia, la ragazza italo-svedese che otto giorni dopo ha denunciato i quattro.


Prima di Corisglia c’è stato Vittorio Lauria, che in un audio a Non è l’Arena su La7 si è dissociato dal video di Beppe Grillo in difesa del gruppo, in particolare su quelle critiche del fondatore del M5s sui giorni trascorsi prima che la ragazza decidesse di denunciare. Nel suo sfogo, Grillo aveva indicato il video di quella sera fatto da uno dei ragazzi come la prova che si trattava solo di «quattro coglioni» e non di stupratori.


E in quelle immagini, sia video che foto che gli inquirenti considerano fondamentali per provare lo stupro, Corsiglia ha sottolineato di non esserci. Non ci sarebbe neanche nel selfie fatto durante il rapporto con Silvia che Ciro Grillo ha fatto con Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta, anche lui indagato e forse l’unico rimasto davvero vicino a Ciro Grillo, dopo che a commento del video del padre ha postato l’immagine di un applauso con l’hashtag #freeciruz. Così come non ci sarebbe nelle immagini pornografiche che coinvolgono Roberta, l’amica di Silvia che si trovava in un’altra stanza ancora intontita dalla vodka. E secondo quanto riporta la Stampa, proprio quelle immagini con l’altra ragazza hanno aperto una seconda accusa di violenza sessuale nei confronti stavolta di Roberta. Contestazioni nelle quali non ci sarebbe il nome di Corsiglia.

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