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M5s e Pd «uniti» verso le elezioni del 2023, Conte: «Contro le destre il Movimento sarà una forza di sinistra progressista»

29 Aprile 2021 - 21:21 Maria Pia Mazza
Il segretario del Pd, Enrico Letta: «Inizia un percorso comune di ricostruzione fatto di empatia, stima reciproca e di scelte radicali che consentirà ai cittadini di avere fiducia in noi»

A poco più di un mese dall’incontro del planisfero tra il segretario dem Enrico Letta e l’ex premier Giuseppe Conte, le bussole del Partito Democratico e del M5s sembrano sempre più puntare verso la stessa stella: battere le destre alle prossime elezioni politiche del 2023. Nel primo confronto pubblico tra i due ex premier, organizzato nell’Agorà virtuale dall’ex eurodeputato del Pd Goffredo Bettini, insieme alla politologa Nadia Urbinati e alla vicepresidente dell’Emilia Romagna, Elly Schlein, i due ex premier han ribadito la necessità di creare «un campo largo», o una «piazza grande», in segno di continuità con l’ex segretario dem Nicola Zingaretti. E l’asse del governo giallorosso sembra, almeno negli intenti, riprendere forma.

Conte: «Uno vale uno è un fondamento, ma la competenza non basta»

Giuseppe Conte ribadisce che nel processo di rifondazione del M5s ha «proposto una carta dei principi e dei valori per definire una identità politica che non dia spazio a scelte opportunistiche». «Questa – afferma – deve servire a dare forza alle idee, ma anche a rendere il Movimento interprete dei diffusi bisogni dei fasce sociali». Certo, il M5s ha ancora delle questioni in sospeso al suo interno, «come quella del chiarimento sulla piattaforma digitale (Rousseau): bisogna chiarire che la responsabilità politica deve essere distinta dalla gestione tecnica della piattaforma». A ciò si aggiunge un nuovo elemento che dovrà contraddistinguere il nuovo M5s, «la competenza». «È importante – aggiunge – uno vale uno è un fondamento, ma non può significare che quando si tratta di investire di responsabilità istituzionali non occorra competenza. La competenza non basta, occorre anche capacità di rivestire quel ruolo».

Conte: «Contro le destre il nuovo M5s potrebbe rivelarsi una forza di sinistra progressista»

Ma il vero assist di Conte arriva dopo una lunga digressione sulla concezione sulla destra e sinistra, «che ormai – dice – hanno perso le loro originarie connotazioni». «Contro le destre il nuovo M5s potrebbe rivelarsi una forza di sinistra progressista». «Se la destra è conservazione – prosegue – il M5s è stata la forza più determinata a modernizzare il Paese». E in chiusura del dibattito Conte assicura il Pd: «Non dubitate, avrete un Movimento 5 stelle completamente rigenerato».

Letta: «Inizia un percorso comune di ricostruzione»

Letta, dopo aver sentito il discorso di Conte, ha accolto positivamente le parole dell’ex premier. «Un discorso impegnativo, importante, di convergenza anche sul lavoro che stiamo facendo. Ha detto esplicitamente: ci interessa iniziare un cammino di pensiero, oltre che di azione, comune». «La convergenza fra M5s, Leu e Pd è avvenuta prima sull’azione che sul pensiero su un governo che ha dovuto gestire una fase drammatica – ha osservato -. Abbiamo un compito comune, ricostruire il Paese, riprendere in mano una bussola e ridefinire i punti cardinali».

Letta: «Troppe volte il Pd è stato un partito antipatico»

Il segretario dem dice di aver accettato di tornare a ricoprire il ruolo di segretario del Pd «perché siamo dentro una fase di ricostruzione, e noi dobbiamo ricostruire un nuovo mondo a partire da una distruzione che c’è stata». «Questo spirito di ricostruzione è bello, sfidante, interessante – ha aggiunto -. Ha il coraggio della creatività, ma necessità di radicalità nelle scelte, in quello che dobbiamo fare». Del resto, ammette, «troppe volte il Pd è stato un partito antipatico. Io voglio a tutti i costi che il Pd diventi un partito dell’empatia che condivide gli sforzi per la democrazia e per il futuro del Paese». E nel nome dell’«empatia», Letta intende «fare uno sforzo radicale nei rapporti anche al nostro interno (del Pd, così come della coalizione). Dobbiamo costruire una coalizione, una piazza grande fatta di persone che si stimano, che devono volersi bene, in grado di rappresentare una forma di empatia e di stima reciproca, che consentirebbe ai cittadini italiani di avere fiducia in noi».

Foto in copertina: ANSA/ PARTITO DEMOCRATICO PRESS OFFICE

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