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Elisa Serafini, l’attivista citata da Fedez: «Dicevano che volevo far diventare gay i bambini. La Lega mi ha fatto la guerra» – L’intervista

03 Maggio 2021 - 19:33 Fabio Giuffrida
La vicenda dell'attivista genovese, calunniata dalla candidata della Lega Giuliana Livigni, è stata raccontata dal cantante sul palco

«In un video fa le iniezioni ai bambini per farli diventare gay». Questa l’accusa che è stata mossa, quattro anni fa, a Elisa Serafini, nel corso della campagna elettorale per le amministrative a Genova. Una circostanza del tutto inventata, tirata fuori dalla candidata della Lega Giuliana Livigni che ha provocato non pochi problemi alla Serafini. Una frase che, adesso, è stata ripresa da Fedez all’interno del suo discorso pronunciato durante il Concertone dell’1 maggio in cui ha elencato tutti gli episodi omotransfobici di alcuni esponenti della politica. Un discorso che al cantante è costato lo scontro con la Rai (accusata di aver tentato di “limare” il suo testo).

Risarcimento da 2mila euro devoluto ad Arcigay Genova

«Non me l’aspettavo. Grazie Fedez, hai dato l’esempio che bisogna sempre denunciare. La sua è un’azione che potrà ispirare altre persone. Un vero e proprio incoraggiamento», ha detto Elisa Serafini, attivista genovese, a Open. Ancora oggi, a distanza di anni, non crede a quello che le è accaduto. Al fatto che sia stata raccontata una storia, di sana pianta inventata, che le ha reso la vita un inferno. «Ho querelato la candidata della Lega Giuliana Livigni, colpevole di aver messo in giro la voce che avrei fatto delle iniezioni ai bambini per farli diventare gay. Alla fine siamo arrivati a una conciliazione: si è scusata – anche se la sua lettera non l’ho mai voluta leggere, non so nemmeno dove sia – e ha pagato il risarcimento che ho devoluto ad Arcigay Genova». Si tratta di circa 2mila euro.

«Il video nemmeno esisteva, una follia»

Ma il punto più brutto di questa vicenda è che si tratta di una storia del tutto inventata: «Persino il cardinale Bagnasco ha chiamato il sindaco dicendogli di non farmi fare l’assessora. Hanno fatto pressioni per farmi ritirare la querela, Livigni mi ha persino inseguita per strada urlando e dicendomi che dovevo rispondere per quello che avevo fatto. Stalking, insomma. Ma cosa avevo fatto? Dov’è questo video che citavano? “Era solo sulla Rai, poi è sparito”, dicevano. Forse – spiega – tutto parte da un video di una conferenza del 2014 in cui dicevo che sarebbe stato bello vedere, anche in una tv italiana, una trasmissione che parlasse della transizione che fanno i transgender dal punto di vista medico. Da questo hanno costruito la loro follia».

«La gente ci credeva, ero sconvolta e confusa»

Il dramma – prosegue – è che «la gente ci credeva, dicevano “però qualcosa ci sarà dietro”, pur non avendolo visto. Tra loro c’erano anche una consigliera del municipio e una insegnante di asilo». La “colpa” della Serafini? «Essere a favore dei diritti civili, della cannabis, dell’eutanasia. Mi sono messa a piangere dalla rabbia, non riuscivo a controllare una cosa che era davvero assurda. Ero sconvolta, confusa». Fake news che hanno rischiato di distruggerle la vita e sulle quali, stando al suo racconto, è stata lasciata da sola: «La Lega? Non mi hanno difesa, anzi mi hanno fatto la guerra». Ora, invece, il leader del Carroccio Matteo Salvini sembra essersi ricreduto: «Frasi disgustose», ha detto a Domenica Live, su Canale 5, riferendosi, appunto, alle parole pronunciate dagli esponenti, anche del suo partito, contro la comunità Lgbtq+ e lette da Fedez nel corso del Concertone.

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