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Non solo vaccini: il delirio social dei due No Vax arrestati a Brescia, tra QAnon e neonazismo

03 Maggio 2021 - 15:19 David Puente
Il Movimento 3V prende le distanze da Paolo Pluda e Nicola Zanardelli, ma loro non hanno preso le distanze dal partito e da altri gruppi controversi

Il movimento No Vax «Vaccini vogliamo verità» (noto come Movimento 3V) ha preso le distanze dai due bresciani arrestati con l’accusa di aver organizzato, lo scorso 3 aprile, l’attentato incendiario al centro tamponi e vaccini di via Morelli a Brescia. «Le due persone arrestate – Paolo Pluda e Nicola Zanardelli – non sono tesserati del partito, il quale non li riconosce neppure come attivisti», affermano in un post i gestori della pagina Facebook del Movimento, annunciando un’eventuale azione legale contro le testate che hanno in qualche modo associato il partito con i due personaggi.

C’è da dire che Paolo Pluda pubblicava il loro simbolo, con tanto di preghiera, in un post del 2 marzo 2021. Anche per Nicola Zanardelli troviamo un post contenente le linee guida della comunicazione del Movimento 3v in un post del 27 aprile 2021. Partendo da una prima osservazione dei loro profili personali abbiamo scovato altre informazioni che li identificano non solo come “semplici” NoVax.

Osservando i loro molteplici profili social, come quello chiamato «Lupo Bresciano», Pluda dimostrava il suo apprezzamento verso un movimento negazionista della Covid19 noto come «ViVi». Tra gli amici social, presenti anche nell’altro account «Paolino Pauli», troviamo numerosi adepti del movimento complottista.

Anche per Nicola troviamo condivisioni tipiche dei membri del gruppo complottista «ViVi», come possiamo vedere dal post del 21 aprile 2021 dove si definiscono «Nazisti Sanitari», con tanto di svastiche, sia Beatrice Lorenzin che Roberto Speranza.

Nicola Zanardelli aveva un secondo profilo, dove si faceva chiamare «Olindo Bresciano», ma è in quello principale che notiamo un particolare. In un post del 5 novembre 2020 pubblicava un’immagine riportante il logo QAnon insieme a quello del personaggio della Marvel The Punisher. C’è anche un hashtag: #DigitalSoldier.

Anche Paolo Pluda aveva condiviso un’immagine che rimandava alla setta complottista dei QAnon. Il 3 settembre aveva pubblicato un’immagine per sostenere una manifestazione a Roma, nello sfondo troviamo le parole chiave delle credenze del movimento nato negli Stati Uniti.

Nicola è quello che nei suoi post Facebook si rivolge molto più a destra. Il 27 aprile aveva condiviso un’immagine che contesta la festa dell’Anniversario della liberazione d’Italia: «Io non festeggio – L’Italia non è libera – il 25 aprile 1945 è iniziata l’Occupazione», definendo il nostro Paese una «colonia Americana» nelle mani di una «Dittatoriale Unione Europea».

Il 15 aprile, Nicola Zanardelli condivide un’immagine dove si invitano gli utenti alla «ribellione» e dove troviamo una scritta «Lotta con Noi» e il logo del gruppo neonazista e antisemita NSAB.

Tra le numerose condivisioni social dei due arrestati troviamo i contenuti dei vari Byoblu, Radio Radio, Morris San con Mariano Amici (quello del test dei tamponi e il kiwi), che nel corso della pandemia hanno ospitato personaggi come Stefano Montanari e Sara Cunial, ma troviamo anche Diego Fusaro, l’ex fumettista M5s Marione e il suo collega Gisberto. Entrambi gli arrestati sono intervenuti nel gruppo Facebook dell’associazione l’Eretico di Pasquale Bacco, Angelo Giorgianni e Giulio Tarro.

Il post dove Pudla riporta una sua storia dove pone il segno di un bersaglio nel volto del direttore del reparto Malattie infettive dell’Ospedale Sacco, il Dott. Massimo Galli.

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