Bergamo, nella città travolta dal Coronavirus sfila un corteo no mask. In piazza anche operatori sanitari

Non credono alle bare portate via dall’Esercito, alla pericolosità del virus, ai tamponi e ai vaccini. E oggi si sono dati appuntamento in una delle città più colpite dal Covid

Si è tenuto nel pomeriggio di oggi, 18 aprile, a Bergamo il «No paura day per la libertà di pensiero e di parola» (lo hanno già fatto, ad esempio, a Bologna dove si sono presentati in 200 senza mascherina, iniziativa simile ieri anche a Milano, ndr). L’appuntamento era per i negazionisti che non credono alla pandemia, che sostengono che i camion con le bare siano solo una messinscena, che i cittadini non devono avere paura del Covid e che i tamponi e i vaccini non sono altro che un modo per controllare le nostre menti. La protesta si è tenuta sul Sentierone, davanti al teatro Donizetti, nel cuore di Bergamo, città in cui sono state registrate 6.500 vittime per il Coronavirus. Dunque, una delle più colpite.


Circa 400 persone in piazza

In piazza circa 400 persone, tra cui alcuni operatori sanitari. Ad intervenire, anche volti noti tra i no-mask e no-vax. Da Angelo Giorgianni, autore con Pasquale Bacco del libro Una strage di Stato, secondo cui il corteo dei mezzi dell’Esercito, che sfilò per le vie della città il 18 marzo 2020, fu soltanto una montatura. «Vogliamo dire la nostra – hanno detto gli organizzatori – contro la narrazione pandemica e la strumentalizzazione politica». Presenti anche lo storico Paolo Sensini e la scrittrice Lidia Sella che leggerà il Processo alla mascherina, elenco dei capi d’accusa.


Le critiche

Il corteo dei negazionisti, come dimostrano alcune critiche, offende Bergamo e le loro vittime: «Vergognoso. Così si mina la credibilità delle istituzioni e della scienza. Poi ci sono le offese: che vengano a dirci che i camion con le bare furono una messinscena mi indigna profondamente», ha commentato Pierangelo Manzoni, consigliere a Solza (piccolo comune della provincia di Bergamo).

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