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Colombia, proteste contro la riforma fiscale. La polizia risponde sparando sui manifestanti – I video

Reporter Senza Frontiere e la Fondazione colombiana per la libertà di stampa hanno anche denunciato attacchi contro almeno 76 giornalisti

Almeno 19 persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite negli ultimi giorni in Colombia a seguito delle proteste scoppiate contro la riforma fiscale annunciata mercoledì scorso dal presidente Iván Duque Márquez. Dopo giorni di scontri tra i manifestanti e la polizia, che ha risposto sempre con più violenza, Duque ha accettato le richieste di diversi comitati nazionali, ritirando la proposta di una riforma che aveva come obiettivo quello di aumentare l’Iva per aiutare l’economia. Per molti, però, l’idea dell’esecutivo sarebbe andata a vantaggio delle fasce più ricche della popolazione. Per questo, nel giro di pochi giorni, le manifestazioni si sono trasformate in una protesta nazionale contro l’aumento della povertà, della disuguaglianza, e della disoccupazione, esacerbate dalla pandemia da Coronavirus.

Il Comitato nazionale dello sciopero in Colombia ha annunciato che sarà convocata una nuova mobilitazione pacifica in tutto il Paese e ha ribadito che, nonostante il ritiro del progetto della riforma, le proteste continueranno. Proteste che sono scattate anche a seguito della violenza e degli abusi della polizia e della decisione di Duque di schierare più forze militari nelle strade.

Tanti i video circolati negli ultimi giorni in cui si vedono le autorità picchiare manifestanti. Reporter Senza Frontiere (Rsf) e Fondazione per la libertà di stampa (Flip) hanno denunciato inoltre attacchi a 76 giornalisti e fotoreporter. Entrambe le Ong hanno affermato che c’è “sistematicità” negli attacchi alla stampa da parte delle forze pubbliche e hanno riferito, tra gli altri casi, di uno sparo al casco di un giornalista, di quattro giornalisti colpiti da “bombe stordite” e di membri delle squadre antisommossa che hanno puntato le armi contro i volti di quattro giornalisti. Le organizzazioni hanno criticato la «incapacità» dello Stato colombiano di poter offrire ai lavoratori della stampa il «massimo grado di protezione» per realizzare le loro attività e informare la società, e hanno chiesto al presidente, Iván Duque, una condanna di questi violenti atti.

Video: Instagram/@popularfront

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