Rivolte in India contro le vaccinazioni anti Covid19? No! È disinformazione che incita alla violenza

I bufalari sfruttano l’emergenza sanitaria per far credere che in India i cittadini si stiano ribellando contro la campagna vaccinale. Non è vero

La situazione emergenziale Covid19 in India permette la diffusione della disinformazione attraverso i canali social, anche italiani. Nelle chat Telegram dei QAnon nostrani, così come in quelle di canali come Buffonate di Stato e IoApro (di cui abbiamo parlato in un precedente articolo), circolano due video in cui si sostiene che la popolazione prenda di mira, con bastoni e sassate, gli operatori sanitari e la polizia per contestare le vaccinazioni. Tra le teorie diffuse in questi spazi troviamo quella che associa i decessi di Covid19 registrati in questo periodo con i vaccini, ma tratteremo l’argomento in un altro articolo.

Come spesso accade, vengono condivisi video provenienti dall’estero e completamente decontestualizzati. Basta trovare una scena di violenza, priva di riferimenti geografici, priva di un contesto, e associarla a qualunque narrazione. Attraverso una ricerca inversa delle immagini è possibile ottenere una verifica dei fatti.

Per chi ha fretta

  • Circolano due video provenienti dall’India per sostenere che la popolazione si stia rivoltando contro le autorità accusate di causare i numerosi decessi Covid19;
  • Secondo la narrativa, i decessi Covid19 sarebbero attribuiti alle vaccinazioni contro il virus e la malattia;
  • I due video sono stati completamente decontestualizzati, uno riguarda un omicidio mentre l’altro degli agenti cacciati da un villaggio perché tentavano di fermare una fiera troppo affollata in piena crisi Covid19.

Analisi

Ecco la descrizione, anche in inglese, del video condiviso in una delle chat Telegram dei QAnon italiani:

INDIA

Una cordiale accoglienza per gli operatori e la polizia che si apprestano a fornire chiarimenti e garanzie sulla validità ed efficacia della TERAPIA GENICA SPERIMENTALE COVID19

loro il consenso informato lo riempiono così di MAZZATE!

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In India, citizens attacked guards of health officials pushing vaccines. In the country, a large number of deaths are recorded from the use of the local covaxin vaccine.

Si sostiene che la gente stia contestando e addossando le colpe degli attuali decessi Covid19 alle vaccinazioni, ma il video non è recente. Risale, infatti, al mese di gennaio 2021 quando non era ancora scoppiata l’ ondata di epidemia che ora sta travolgendo il Paese. Il fatto è avvenuto in un villaggio del distretto di Bhadrak, dove la Polizia venne accusata di aver torturato e ucciso un abitante. Il suo corpo venne ritrovato in uno stagno nelle vicinanze. Nulla a che vedere con la Covid19 e le vaccinazioni.

Ecco quanto riportato nella chat di IoApro dove viene condiviso un altro video:

RIVOLTE POPOLARI IN INDIA I MEDIA SIONISTI EUROPEI DIFFONDONO FAKE NEWS SULLA MORTALITÀ DEL POPOLO INDIANO ATTRIBUENDO LA CAUSA AL MITICO COVID INVECE STANNO MORENDO PREVALENTEMENTE I VACCINATI COVID

IL POPOLO INDIANO ACCORTOSI DI CIÒ È STANCO DELLE REITERATE E PROLUNGATE VIOLAZIONE DI OGNI DIRITTO UMANO HA INIZIATO UNA RIVOLTA CONTRO LE FORZE DELL’ORDINE (CORROTTE DA GAVI DI BILL GATES)

ECCO COSA I MEDIA OMETTONO DI DIFFONDERE

IN #INDIA SI È FORMATA LA MASSA CRITICA E LE COSE STANNO CAMBIANDO

Il messaggio pubblicato nella chat di IoApro.

Anche in questo caso non c’è alcun riscontro relativo al tema delle vaccinazioni. Attraverso una ricerca inversa possiamo trovare un articolo del 23 aprile 2021 di Ndtv.com dove si parla della reazione violenta da parte dei cittadini di un villaggio dello Stato di Jharkhand. Il motivo? Gli agenti di polizia si erano presentati per tentare di interrompere una fiera particolarmente affollata in piena crisi Covid19.

Conclusioni

La narrazione diffusa in questi canali social riguarda l’associazione dei decessi Covid19 in India alla campagna vaccinale nazionale in corso. L’obiettivo della decontestualizzazione di entrambi i video è quella di far credere che i cittadini indiani si siano resi conto del “complotto”, il tutto nella speranza che gli utenti italiani reagiscano nello stesso modo nel nostro Paese.

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