Monitoraggio Iss, Brusaferro: «Aumento dei contagi nella fascia 0-9 anni». Sale l’indice Rt nazionale: ora a 0,89

Si abbassa invece rispetto all’ultima settimana l’incidenza dei casi per 100 mila abitanti

Mentre la mappa delle regioni tende a colorarsi sempre più di giallo, con nuovi ingressi previsti a partire da lunedì 10 maggio, il monitoraggio dell’Iss sull’andamento della pandemia di Coronavirus registra un nuovo aumento dell’Indice Rt nazionale. Secondo l’analisi settimanale dell’Istituto superiore della Sanità e del ministero, l’indice di diffusione del virus è passato da 0,85 della scorsa settimana a 0,89. In discesa invece l’incidenza dei contagi che passa a 127 casi su 100 mila abitanti, rispetto a 146 rilevato sette giorni prima.


Brusaferro: «Decrescita della curva in tutte le regioni»

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, intervenendo alla conferenza stampa sul monitoraggio settimanale, ha sottolineato che «la curva in Italia è in decrescita, mentre in altri Paesi Ue la situazione è altalenante e di transizione». Soffermandosi sulla situazione epidemiologica del nostro Paese, Brusaferro ha descritto la decrescita della curva italiana come «sempre lenta». A suo dire, il dato significativo «è che questa settimana, in tutte le regioni e province autonome, è registrata una decrescita».


Aumentano i contagi nella fascia 0-9 anni

«L’età media dei casi scende a 41 anni e anche l’età media dei ricoveri scende a 65 anni – ha aggiunto Brusaferro -. I casi, però, segnano un aumento tra i più giovani, tra 0 e 9 anni. I casi tra gli over 80 decrescono più rapidamente delle altre fasce e questo è un effetto delle vaccinazioni». Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, inoltre, ha guardato espresso ottimismo sulle attività di contact tracing: «Ci si sta avvicinando al valore di 50 casi per 100mila che è il valore soglia per rendere possibile il tracciamento».

L’occupazione negli ospedali

Tornando al report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, il miglioramento generale è confermato poi dall’assenza di regioni a rischio alto, per la seconda settimana di fila. Restano comunque sei a rischio moderato, con la Calabria considerata a rischio più alto nelle prossime settimane. Tutte le altre regioni sono invece a rischio basso, tranne il Molise e la provincia autonoma di Bolzano che mantengono un Rt puntuale maggiore di uno, ma con un valore minimo inferiore a quella soglia.

Il monitoraggio evidenzia anche come sia sceso il numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica. Al momento ce ne sono solo 5, contro le 8 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sceso sotto la soglia critica e si attesta al 27%. Il numero di persone ricoverate passa dai 2.748 del 27/04/2021 ai 2.423 del 04/05/2021. Scende ancora anche il tasso di occupazione nelle aree mediche (29%).

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