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Brevetti vaccini, Draghi dal vertice europeo: «La liberalizzazione non garantisce un aumento della produzione, la questione è più complicata»

Commentando la decisione di Biden, il premier italiano ha detto di dubitare che si tratti di una scelta finalizzata a ostacolare Russia e Cina. Quanto alla stagione estiva ha ribadito: «Su turismo e green pass servono rapidità e unità d'azione»

Quattro anni per arrivare ad avere una prima forma di coordinamento dei mercati del lavoro e dei diritti sociali. Per il premier Mario Draghi, intervenuto in conferenza stampa da Oporto, nella due giorni di confronto tra i leader europei sui temi legati alla pandemia, è questo uno dei risultati più importanti raggiunti in questi anni dall’Ue. Draghi ha poi parlato della decisione del presidente americano Joe Biden di appoggiare colloqui all’interno del Wto per la liberalizzazione dei brevetti sui vaccini anti-Covid. «La questione è molto più complessa», ha detto il premier italiano, perché «farlo, sia pur temporaneamente, non garantisce la produzione dei vaccini che è molto complessa. E poi la produzione deve essere sicura e questo non viene garantito dalla liberalizzazione dei vaccini. La situazione è molto molto più complicata».

Una scelta, quella di Biden, che per molti sarebbe legata a un tentativo di Washington di ostacolare l’influenza di Russia e Cina proprio in questo campo. Che quella sui brevetti «sia una mossa tattica diplomatica degli Stati Uniti per battere la politica internazionale del vaccino di Russia e Cina non lo credo perché i numeri di oggi fan vedere che questa è una cosa per il momento molto buffa», ha chiarito Draghi. «La Russia ha annunziato 750milioni di dosi, finora ne ha consegnate sei. La Cina 600 milioni e ne ha consegnate 40. Non sono avversari tali da impensierire gli Usa». Per il presidente del Consiglio la proposta di Biden «ha aperto una porta, poi vedremo. C’è chi protegge la sacralità del brevetto e chi è più aperto». Riferendosi invece alla situazione italiana, e alle riaperture iniziate lo scorso 26 aprile, Draghi ha osservato: «come la maggior parte degli italiani, voglio che le persone tornino fuori a lavorare, a divertirsi, a stare insieme, ma bisogna farlo in sicurezza cioè calcolando bene il rischio».

«Su turismo e green pass servono rapidità e unità d’azione»

«Abbiamo chiesto con molta enfasi che Commissione e Parlamento europeo procedano con la massima rapidità sul certificato verde per il Covid – ha detto il premier Mario Draghi al termine del vertice europeo di Oporto -. Questo è necessario per avere un modello europeo su cui confrontarsi per la misure turistiche. Altrimenti ci sarà molta confusione».

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