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Renzi denuncia la testimone ignota, ma colpisce Report. Gli autori: «Difendiamo le nostre fonti con i denti»

08 Maggio 2021 - 19:09 David Puente
Nel testo della denuncia non c'è un'azione legale contro il programma di Sigfrido Ranucci, ma il tentativo di Renzi di arrivare alla fonte potrebbe andare contro il segreto professionale dei giornalisti

Oggi, sabato 8 maggio 2021 alle ore 12:20 presso gli uffici della Digos della Questura di Firenze, è stata depositata una denuncia-querela contro ignoti da parte dell’ex Presidente del Consiglio e leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Ignoti che avrebbero fornito al programma Rai Report informazioni ottenute in maniera illecita durante un incontro tra l’ex premier e lo 007 Mauro Mancini, tenutosi nel parcheggio di un autogrill a Fiano Romano. Non solo, il denunciante sostiene che il materiale consegnato a Report potrebbe essere falso. Matteo Renzi e i suoi legali nutrono dei sospetti riguardo alla fonte di Report, una «cittadina “qualunque”» che ai loro occhi pare «una persona esperta, che conosceva i soggetti in gioco, i loro spostamenti, agende e incontri».

Nella denuncia viene richiesta all’autorità giudiziaria di far luce su due probabili reati: installazione di apparecchiature atte a intercettare (art. 617 bis C.p.) e abuso d’ufficio (ex art. 323 C.p.). Reati che non vengono ovviamente contestati a Report, ma la denuncia colpisce proprio il programma del conduttore Sigfrido Ranucci e gli autori del servizio, Giorgio Mottola e Danilo Procaccianti, citati nel documento presentato in Questura ma anch’essi non denunciati. Nella denuncia vengono riportate diverse citazioni degli autori del programma Rai, volte a sostenere che non vi sia una chiara ricostruzione dei fatti di fronte alle critiche di Matteo Renzi al servizio.

Circostanze dubbiose, secondo l’ex premier e i suoi legali, che «potrebbero essere agevolmente verificate da parte della Autorità giudiziaria, attraverso l’acquisizione ed analisi (i) delle video riprese del giorno 23 dicembre 2020 dell’autogrill di Fiano Romano (segnatamente delle telecamere che inquadrano il piazzale antistante tra la struttura del bar e la stazione di rifornimento, dove Matteo Renzi e Marco Mancini si erano fermati in colloquio); (ii) del video e delle foto girate dalla donna per capirne (attraverso l’analisi tecnica se vi siano state manipolazioni o alterazioni che risultano possibili da una prima analisi superficiale)». Così recita il testo della denuncia, in cui viene sollevato il dubbio che l’intero episodio potrebbe non essere «una fortuita ripresa» quanto piuttosto «una vicenda accuratamente orchestrata».

I destinatari della denuncia

Come dicevamo, la denuncia è stata fatta contro ignoti e comunque contro tutti coloro che verrebbero ritenuti responsabili dei reati non procedibili d’ufficio che le autorità giudiziarie potrebbero riscontrare dalle eventuali indagini. Report, così come il suo conduttore e gli autori del servizio, non sono stati in alcun modo denunciati da Matteo Renzi, ma l’istanza di perquisizione e del sequestro del materiale presso la redazione del programma Rai viene ritenuto un tentativo di far svelare la fonte che risulta attualmente anonima e protetta dal segreto professionale dei giornalisti. «Noi difendiamo le nostre fonti con i denti. La denuncia non è a nostro carico, ma la richiesta di perquisizione è un attacco alla nostra trasmissione e potrebbe non essere l’unico visto il tema che stiamo trattando» dichiara a Open uno degli autori del servizio, Giorgio Mottola: «Lunedì risponderemo a tutti i dubbi avanzati dal senatore Renzi con una nuova intervista alla testimone».

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