Concorsi, Brunetta: «Stop ai quiz imparati a memoria, spazio al merito. Entro 100 giorni tutto in digitale, mai più carta e penna»

Il ministro della Pa si rivolge ai «concorsisti che lo fanno di mestiere»: «Anziché investire su formazione e valore dello studio hanno passato mesi, se non anni, a imparare a memoria quiz logico-matematici»

«Mai più carta e penna, tutto in digitale entro 100 giorni (per consentire di fare 2-3 concorsi all’anno), con una prova scritta e una eventuale prova orale»: sarà questa la nuova struttura dei concorsi per la pubblica amministrazione italiana. A dirlo è il ministro della Pa Renato Brunetta che, intervenendo su Radio24, assicura: «Passeremo dall’Ottocento alla modernità, per consentire a qualsiasi amministrazione di fare anche 2-3 concorsi l’anno in ragione delle sue esigenze, con un numero accettabile di partecipanti, con posti messi a concorso e funzioni certe». «Occorrerà sempre di più mettere al centro merito, formazione, qualità e disponibilità ad apprendere, non sempre è stato così», osserva il ministro.


Addio ai «concorsisti di professione»

Brunetta poi rimarca: «I concorsi non saranno più “piatto ricco mi ci ficco”, nel senso che si pensa di partecipare solo perché ci sono 3 – 10 mila posti messi a concorso». Il ministro dice infatti addio anche ai cosiddetti “concorsisti”, coloro che «l’hanno fatto di mestiere, provandoci con tutti i concorsi, imparando a memoria i quiz logico-matematici perché questi erano stati la base per selezionare centinaia di migliaia di giovani che partecipavano ai concorsi». Questi, a detta del ministro della Pubblica amministrazione, «anziché investire su formazione e valore dello studio hanno passato mesi, se non anni, a imparare a memoria quiz logico-matematici. Basta, ridiamo valore allo studio». 


Titoli ed esperienze

A esser valutati saranno titoli ed esperienze. Per i concorsi già banditi e per cui non si sono ancora svolte le relative prove, le diverse amministrazioni possono (non devono) prevedere una fase di valutazione di titoli di studio conseguiti quale parametro per ammettere il candidato alle successive prove. L’obbligo di valutazione dei titoli di studio ai fini di ammissione ai concorsi è invece obbligatorio per i concorsi che verranno banditi durante lo stato di emergenza. 

Foto in copertina: ANSA/ETTORE FERRARI

Leggi anche: