Il manifesto di Giuseppe Conte: le sue cinque stelle per il futuro dell’Europa su economia, lavoro e democrazia partecipata

Nel programma dell’ex premier presenti anche il multilateralismo e il lavoro. «Il salario minimo europeo è solo il primo passo per restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori», dichiara l’ex premier

Sarà inaugurata oggi la Conferenza sul futuro dell’Europa. Una piattaforma lanciata da Bruxelles per dare spazio ai cittadini e rilanciare un’idea di vita comunitaria. Ed è proprio entro la cornice di questa occasione che l’ex premier Giuseppe Conte ha voluto scrivere il suo manifesto di cinque punti per programmare il nuovo corso dell’Ue. «A distanza di 14 anni dalla firma del Trattato di Lisbona, siamo chiamati a compiere un risoluto passo avanti in direzione di un Umanesimo europeo», scrive Giuseppe Conte nel manifesto pubblicato dal Corriere della Sera.


Cinque punti, “cinque stelle europee”, per programmare il futuro dell’Europa nei temi della salute, il lavoro, l’economia, il multilateralismo, e la democrazia partecipativa. E sarà proprio la saluta a vedere l’Italia protagonista il prossimo 21 maggio, con il vertice mondiale della Salute nell’ambito dell’incontro del G20 a Roma. Conte rilancia «investimenti comuni e alla cooperazione nell’ambito della ricerca scientifica. Salute tutelata nello stesso modo in ogni angolo dei nostri territori».


Conte: «Nell’ultimo decennio i lavoratori sotto la soglia di povertà sono aumentati del 12% in Europa»

C’è poi il grande dibattito sul lavoro, e sulla grande crisi che ha colpito tutto il continente. «Nell’ultimo decennio – dichiara Conte – i lavoratori sotto la soglia di povertà sono aumentati del 12% in Europa, salario minimo europeo è solo il primo passo fondamentale per restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori». Per farlo, lo strumento messo a disposizione dall’Ue, grazie anche all’impegno dell’Italia, ricorda l’ex premier, è quello del Next Generation Ue. Uno strumento che oggi «va incorporato in modo strutturale e permanente, nell’architettura istituzionale europea. Dobbiamo introdurre lo scorporo degli investimenti nel green, nella ricerca, nell’istruzione e nella cultura dal pareggio di bilancio».

In ambito di politica estera, l’Ue deve puntare al multilateralismo, osserva Conte, alla cooperazione «euro-atlantica, ma deve essere in grado di poter agire, quando necessario, anche in via autonoma». Vanno inoltre rimosse «le cause profonde che generano i fenomeni migratori nei Paesi di origine e transito». Ma per riformare e rilanciare l’Unione europea, serve anche – secondo Conte – una cittadinanza più attiva, «aumentando le possibilità e l’incisività della partecipazione diretta nei propri processi decisionali». Il Parlamento europeo, invece, va invece rafforzato restituendogli «un diritto di iniziativa legislativa e poteri di controllo nei confronti della Commissione. futuro di un’Europa unita, democratica e solidale può e deve essere nelle nostre menti e nei nostri cuori. Dobbiamo costruirlo insieme».

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