Minacce di morte a Mattarella sui social: tra gli indagati il professore Marco Gervasoni, due giornalisti e uno studente

Sequestrati numerosi sistemi informatici utilizzati quasi esclusivamente per diffondere insulti al Capo dello Stato

Nel corso delle operazioni scattate stamattina, 11 maggio, in varie zone d’Italia per i reati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e per istigazione a delinquere, spunta il nome di Marco Gervasoni. Secondo quanto riportato da Ilfattoquotidiano.it l’uomo, professore universitario di 53 anni all’Università del Molise, sarebbe in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social russa VKontakte, un social network simile a Facebook. Tra gli indagati – undici in totale – ci sarebbero anche un pensionato, un ottico, due giornalisti di testate online, l’impiegato amministrativo di un ospedale di Roma e uno studente. Gli uomini del Ros in queste ore stanno eseguendo diverse perquisizioni.


Sequestrati numerosi sistemi informatici utilizzati quasi esclusivamente per diffondere insulti al Capo dello Stato. Inoltre, dagli accertamenti sugli indagati è emerso che tre di loro gravitano negli ambienti di estrema destra. Lo scorso agosto, il reparto anticrimine della Capitale aveva eseguito un’operazione analoga nei confronti di un 46enne residente nella provincia di Lecce, molto attivo su Twitter. Tornando alle indagini di oggi, invece, fonti vicine agli inquirenti segnalano che «la diffusione nel web di plurime condotte offensive nei confronti del Capo dello Stato, che appaiono frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte istituzioni del Paese».


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