Gaza, altra notte di bombe sulla Striscia: ucciso anche un giornalista. Israele: «Colpiti 40 obiettivi di Hamas»

Francia, Egitto e Giordania presentano una risoluzione all’Onu. Aumenta il numero delle vittime del conflitto: sono oltre 230, tra cui 65 bambini

Nono giorno di bombardamenti su Gaza. Nella notte tra il 18 e il 19 maggio sono proseguiti gli attacchi dell’aviazione israeliana sulla Striscia: sono stati abbattuti edifici residenziali e sono state uccise almeno 4 persone palestinesi, incluso un giornalista. A darne notizia è al Jazeera. Come riporta il Times of Israel, nella notte l’esercito israeliano ha sganciato 122 bombe su Gaza in 25 minuti. Nelle ore precedenti erano stati lanciati altri razzi da Gaza verso le città nel sud di Israele, senza che venissero segnalati feriti. Dall’inizio degli attacchi, lo scorso 10 maggio, almeno 219 palestinesi, compresi 63 bambini, sono stati uccisi a Gaza. In Israele sono morte 12 persone, inclusi 2 bambini. I feriti israeliani sono almeno 300, e oltre 1.500 quelli palestinesi.


EPA/ALAA BADARNEH | West Bank, 18 maggio 2020

Gli attacchi al tunnel di Hamas

Ad essere presa di mira è stata anche la rete dei tunnel sotterranei di Hamas nella Striscia, nei quali attacchi sono rimaste uccise almeno 10 persone. Secondo le comunicazioni dell’esercito, sono stati 40 gli obiettivi colpiti (tra cui depositi di armi e centri di comando) e 12 i chilometri distrutti. L’esistenza dei tunnel era stata confermata dagli stessi leader di Hamas nel periodo dell’escalation del 2014, ma è stata sempre definita come parte di una strategia difensiva. Gli attacchi, ha spiegato il portavoce militare Hidai Zilberman, si sono concentrati a Khan Yunis e Rafah, nel sud della Striscia, «da dove parte la maggior parte dei razzi su Israele». L’esercito israeliano ha anche confermato di aver tentato di colpire per due volte, durante l’attuale conflitto, il capo dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif. Secondo fonti dell’ala militare di Hamas – citate dai media internazionali- le affermazioni dell’esercito israeliano sono false, e sono state definite «guerra psicologica».


La risoluzione della Francia all’Onu

Finora gli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco tra Israele e Palestina non hanno portato a molto. In queste ore la Francia ha presentato all’Onu una risoluzione per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, in coordinamento con Egitto e Giordania. Come reso noto dall’Eliseo, Emmanuel Macron «ha partecipato a una riunione trilaterale con il presidente egiziano al Sisi e il re di Giordania» e i tre Paesi si sono «messi d’accordo su tre semplici elementi: cessazione dei lanci di razzi, cessate il fuoco e risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla questione». L’ambasciatore cinese all’Onu, Zhang Jun, ha dichiarato di aver saputo della proposta e che «la Cina la sostiene senz’altro gli sforzi per mettere fine alla crisi».

Immagine di copertina: EPA/MOHAMMED SABER

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