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Si dimette a sorpresa il cofondatore di TikTok: «Sono poco social, preferisco leggere e sognare ad occhi aperti». Il sospetto sulle pressioni da Pechino

Zhang Yiming, 38 anni, era a capo di ByteDance, la società proprietaria di TikTok. L'azienda tech era tra quelle a cui il governo di Pechino ha imposto pesanti multe per presunta violazione delle regole di monopolio

Lui ha detto di non essere un manager ideale. «Sono più interessato ad analizzare i principi organizzativi e di mercato che che a gestire effettivamente le persone». Sarebbero queste alcune delle motivazioni che hanno spinto Zhang Yiming, co-fondatore di ByteDance, la società cui fa capo TikTok, ad annunciare a sorpresa le sue dimissioni come amministratore delegato della società. Zhang, 38 anni, sarà sostituito da Liang Rubo, altro co-fondatore e attuale capo delle risorse umane. «Sono poco socievole, preferendo attività solitarie come essere online, leggere, ascoltare musica e fantasticare su ciò che potrebbe essere possibile», sognare «a occhi aperti».

Le pressioni da Pechino

La Cina ha varato una stretta sul settore hi-tech in forte espansione, imponendo multe anche a ByteDance per la presunta violazione delle regole di monopolio e ammonendo i colossi di Internet sulle responsabilità nei confronti della società. Zhang è stato anche sottoposto alle enormi pressioni dell’amministrazione dell’ex presidente Usa Donald Trump per convincere il mondo che TikTok non consegnerà i dati al Partito comunista cinese. ByteDance era tra le 34 società tecnologiche convocate dalle autorità di regolamentazione cinesi ad aprile alle quali è stato detto di sottoporsi a una «rettifica completa» e di «ascoltare l’avvertimento» di Alibaba, colosso degli acquisti online, sanzionata con una multa antitrust di 2,8 miliardi di dollari per abuso di posizione dominante. TikTok ha circa un miliardo di utenti in tutto il mondo, inclusi oltre 100 milioni negli Stati Uniti, dove l’amministrazione Trump avanzò una serie di richieste alla società cinese per problemi di sicurezza, compresa la vendita forzata delle operazioni americane per evitare il rischio di chiusura.

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