Un vaccino in vacanza? Ora Figliuolo apre alle Regioni: l’ipotesi di rinviare le somministrazioni di agosto

Sulla scia dell’accordo tra Piemonte e Liguria, altre Regioni sembrano voler perseguire la strada delle somministrazioni nei luoghi di villeggiatura. Ma i nodi logistici da sciogliere sono molti, e il rischio è di rallentare le vaccinazioni dei “non vacanzieri”

Un vaccino in vacanza? Perché no. L’asse creatosi tra Piemonte e Liguria, con l’accordo siglato tra i presidenti Cirio e Toti per consentire ai residenti delle rispettive regioni di fare il richiamo del vaccino anti-Covid senza dover rientrare dalle vacanze nella regione di residenza, sembra prendere sempre più piede anche in altre realtà, tra cui Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Campania, Umbria e Lombardia. Proprio in quest’ultimo caso, Guido Bertolaso, consulente della Regione per la campagna vaccinale anti-Covid, ha dichiarato: «Se necessario, siamo pronti a vaccinare i cittadini lombardi anche in vacanza. Ma, naturalmente, ci adegueremo alle indicazioni che arriveranno dal Governo. Nel caso in cui le vaccinazioni durante le vacanze non siano possibili, vedremo di adeguare i tempi di inoculazione della seconda dose».


Figliuolo alle Regioni: «Presentate un quadro armonico per le vaccinazioni in vacanza»

Il generale Figliuolo continua a lanciare appelli di rispetto dei tempi e ritmi, nel tentativo di trovare un compromesso – o quantomeno un’intesa – per mantenere costante e progressivo l’andamento della campagna vaccinale. Anche perché esistono problemi logistici per spostare le dosi da una regione all’altra. Ed è ancor più difficile riuscire a immaginare di poter quantificare i flussi turistici dell’estate, ormai alle porte. Il generale Figliuolo, però, è consapevole che il rito delle vacanze estive potrebbe impattare sulla campagna vaccinale. E Figliuolo ha quindi deciso di aprire un piccolo spiraglio verso le richieste delle regioni, invitandole a presentare «un quadro armonico». Insomma, Figliuolo chiede di presentare un programma realistico, fattibile, quantificabile e realizzabile, per non mandare in tilt le vaccinazioni.


I nodi sulle tempistiche dei richiami e sulle forniture

Il problema di quest’ipotetica nuova impostazione nelle vaccinazioni riguarda perlopiù i tempi necessari per i richiami tra prima e seconda dose, oltre all’assenza di un’anagrafe nazionale dei vaccini che, a livello di infrastruttura, è d’ostacolo alla comunicazione dello stato vaccinale dei vacanzieri tra le varie regioni. E anche sul fronte del personale idoneo a inoculare le dosi ci sono parecchie incertezze, in caso di aumento massivo di presenze di turisti, oltre ai residenti. Alcune regioni stanno ipotizzando di alleggerire le agende vaccinali nelle due settimane centrali di agosto, permettendo ai residenti di prenotare la prima dose verso la fine del mese di giugno e, al contempo, simulare la data per il richiamo, in modo da poter fissare la seconda dose una volta passate le settimane da “bollino rosso” delle vacanze estive. 

L’ipotesi di prenotazione con simulazione della data per il richiamo

Un aiuto potrebbe arrivare dai preparati monodose di Johnson & Johnson o su AstraZeneca, la cui finestra temporale di somministrazione è più estesa rispetto a quella dei vaccini Pfizer e Moderna. Con l’utilizzo di AstraZeneca, per esempio, sarà possibile permettere di poter estendere i tempi dei richiami, senza farsi mancare una vacanza in mezzo. La data decisiva per riuscire a trovare il compromesso sul piano vaccinale estivo è quella del 3 giugno, quando la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo, il governo e le regioni si interfacceranno per capire come evitare un possibile impasse. Ma i nodi non sono pochi. E via via va crescendo il fronte dei non vacanzieri, per ragioni personali o di lavoro. Chi non avrà modo, o sceglierà di non concedersi un periodo di villeggiatura, cosa farà? Dovrà adeguarsi alle tempistiche “diluite” per i vacanzieri? Non è chiaro. E anche di questo bisognerà tener conto, inevitabilmente: «Quest’anno niente vacanze, ma almeno fateci vaccinare».

Foto in copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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