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Per il presidente M5s della Commissione esteri del Senato la persecuzione cinese degli Uiguri è «sensazionalismo»

Vito Petrocelli ha sottoscritto e promosso un nuovo rapporto secondo cui gli uiguri rinchiusi nei campi sarebbero tutti terroristi. Lo stesso rapporto è stato pubblicato sul blog di Beppe Grillo

«Xinjiang. Capire la complessità». È questo il titolo del rapporto sulla situazione nella Regione autonoma cinese promosso dal centro studi CeSEM e sottoscritto tra gli altri anche dal presidente pentastellato della commissione esteri del Senato, Vito Petrocelli. Un documento in cui le responsabilità della Cina nella persecuzione degli Uiguri nello Xinjiang sparisce totalmente, e lascia invece spazio a «presunte repressioni» che sarebbero state ingigantite dalla stampa occidentale. Secondo il rapporto, di cui Petrocelli dice di condividere gli obiettivi, nello Xinjiang la realtà sarebbe diversa da quella promossa dai media occidentali. Voci di testimoni ed esperti citati nel rapporto “smentiscono” le accuse che arrivano dall’Europa e dagli Stati Uniti. Per il rapporto promosso dal senatore del M5S i campi di detenzione in cui, secondo organizzazioni internazionali, sarebbero stati detenuti a oggi fino a un milione di uiguri sarebbero in realtà «esclusivamente luoghi di reclusione e de-radicalizzazione per uomini e donne affiliati a gruppi terroristici».


Il rapporto è stato inoltre promosso sul blog di Beppe Grillo. Ma non è la prima volta che il fondatore del M5S ospita opinioni ed analisi che negano quanto sta avvenendo dello Xinjiang, e il genocidio culturale a cui da anni sono sottoposte milioni di persone. Ad aprile, Grillo aveva ospitato sulla sua pagina un articolo che definiva le torture e gli abusi subiti dagli auguri come fatti basati su «fonti» inaffidabili e inverificabili. Insomma, nonostante le sanzioni arrivate da Stati Uniti ed Europa a ufficiali cinesi proprio per il trattamento della minoranza a maggioranza musulmana, le cui donne sono state sottoposte tra le altre cose a sterilizzazioni, aborti forzati, e sono state vittime di stupri di gruppo, per Petrocelli non si tratta che di fabbricazioni che vanno a discapito di una possibilità di cooperazione bilaterale o multilaterale.


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