La chat shock dello zio di Saman: «Un lavoro fatto bene». La madre giorni prima: «Facciamo le cose secondo le regole»

La giovane, prima di sparire, sarebbe stata preoccupata da alcune frasi della madre che parlavano di «uccidere» una donna per obbligarla ad attenersi alle regole di vita pakistane

«Abbiamo fatto un lavoro fatto bene». Così commentava in chat la sparizione della nipote Danish Hasnain, 33 anni, zio di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa a Novellara, in provincia di Reggio Emilia e della quale si sono perse le tracce da oltre un mese. A riferirlo è la Gazzetta di Reggio. Secondo la procura reggiana l’uomo sarebbe l’esecutore dell’omicidio della giovane che, secondo le ricostruzioni, le sarebbe stata affidata dai genitori nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio proprio dai genitori della giovane, anche loro indagati assieme allo zio e ad altri due cugini della 18enne. 


Le ricerche dello zio in fuga

Attualmente lo zio è ricercato, dopo esser sfuggito a un fermo al confine tra Liguria e Francia. Nei suoi confronti è stato emesso un mandato di cattura europeo, mentre per i genitori della ragazza è stata avviata una rogatoria internazionale di arresto ed estradizione dal Pakistan. Ad avvalorare la tesi che sia stato proprio lo zio a uccidere la giovane è stato il fratello 16enne di Saman, fermato lo scorso 9 maggio in provincia di Imperia, senza documenti, trascinato nella fuga verso l’estero proprio dallo zio successivamente sfuggito al controllo. Il fratello della giovane ha dichiarato agli inquirenti che lo zio gli avrebbe confessato l’omicidio della nipote.


La madre di Saman prima della scomparsa

Ma Saman Abbas, la sera prima di scomparire, aveva sentito parlare la madre (Nazia Shaheen) con un’altra persona. La madre della giovane avrebbe detto che che l’unico modo per obbligare una donna ad attenersi alle regole di vita pakistane fosse «ucciderla». Parole che avevano intimorito Saman e che aveva riferito al suo fidanzato in un messaggio vocale. La madre avrebbe negato alla ragazza che si riferisse a lei, ma Saman non le credeva. «L’ho sentito con le mie orecchie, ti giuro che stavano parlando di me. Non sono fiduciosa – aveva detto la 18enne al fidanzato – Se non mi faccio sentire per due giorni allerta le forze dell’ordine». 

Leggi anche: