In 7 regioni da oggi addio al coprifuoco, pressing per riaprire le discoteche. Scoppia il caso nel governo: vertice al ministero con i gestori senza Speranza

Mentre mezza Italia riapre sulla spinta delle nuove zone bianche, al ministero della Salute sono i sottosegretari Costa e Sileri a spingere per riaprire le piste da ballo. Ma dopo le polemiche della scorsa estate, il ministro Speranza non sembra voler cambiare idea

La fase di riapertura dopo quasi un anno e mezzo di pandemia di Coronavirus entra nel vivo con l’aumento delle regioni in zona bianca e le sempre più numerose attività che tornano nella vita di tutti i giorni. Riparte il settore dei matrimoni, quello delle fiere, tornano a respirare i ristoranti che potranno aggiungere un turno in più a cena grazie all’assenza di coprifuoco nelle zone a più basso rischio. Ma restano ancora alla finestre le discoteche, nelle quali resiste la regola beffarda per cui è possibile far tutto tranne che ballare. Un freno tenuto ben saldo dal ministro Roberto Speranza e dagli esperti del Cts, tenendo ben a mente la discussa esperienza della scorsa estate, quando secondo diversi virologi la mancata chiusura delle piste da ballo ha fatto pagare un caro prezzo in termini di contagi e vittime nei mesi successivi. Il fronte del mondo della notte però ha trovato un varco nel governo con il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che ha convocato per domani un tavolo con i gestori delle discoteche, dopo essersi dichiarato più volte favorevole alle riaperture delle piste da ballo.


Il tema rischia di diventare la nuova mina vagante nel governo, dove altri stanno accerchiando il ministro della Salute sulla questione, come un altro sottosegretario, Pier Paolo Sileri, che si è detto più volte d’accordo a riportare i ragazzi a ballare, ma solo se in possesso del green pass. Dopo Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna, la Cabina di regia ha stabilito che altre quattro Regioni entrano ufficialmente in zona bianca. La notizia è stata ufficializzata con l’ordinanza firmata venerdì 4 giugno, dal ministro della Salute Roberto Speranza. Si tratta di Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto che da oggi, 7 giugno, vedranno ripartire tutte quelle attività che in zona gialla erano sottoposte a chiusura, con un allentamento generale delle restrizioni anti Covid. La prossima settima sarà la volta di altre regioni: il 14 giugno dovrebbero entrare in zona bianca Emilia-Romagna, Lazio, Lazio, Piemonte, Provincia di Trento, Puglia e Lombardia. Il criterio per poter passare alla zona col minor tasso di rischio è quello di avere un’incidenza settimanale di contagi inferiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti per tre settimane consecutive.


Cosa prevede la zona bianca

Coprifuoco e spostamenti

Nessun limite d’orario per chi vive in zona bianca: il coprifuoco è annullato. Una delle ipotesi discusse tra le Regioni era di portare il coprifuoco subito alle 24 ma la linea comune è poi andata verso l’eliminazione totale della misura. Possibili gli spostamenti, senza restrizioni, tra zone bianche e gialle. Sarà necessario munirsi di Green Pass per spostamenti verso zone arancioni e rosse.

Bar e ristoranti

Nei bar e nei ristoranti le consumazioni possono riprendere anche al chiuso, come già previsto dal primo giugno per le zone gialle. Su questo non ci sarà alcun limite d’orario. All’aperto cade il limite per il numero di posti al tavolo, resta il distanziamento di almeno un metro tra tavoli diversi. Per quanto riguarda i tavoli al chiuso, il numero massimo di posti passa a 6.

Negozi e altre attività

Ammessa l’apertura nei weekend, festivi e prefestivi per i negozi, anche quelli all’interno dei centri commerciali. Stesso discorso per i musei e per le palestre. Per quanto riguarda i matrimoni, anche in zona bianca sarà necessaria la certificazione verde per la partecipazione ai ricevimenti. Riprendono la loro normale attività:

  • Fiere
  • Piscine al chiuso
  • Centri termali e Centri benessere
  • Congressi e Convegni
  • Matrimoni
  • Eventi sportivi aperti al pubblico in impianti al chiuso e all’aperto
  • Sale giochi, Sale scommesse, Sale bingo e Casinò

Mascherine e divieti

L’uso della mascherina al chiuso e all’aperto e il distanziamento di almeno un metro rimangono obbligatori. Resta anche il divieto di assembramento.

Pranzi a casa e in famiglia

Ci si può spostare all’interno della propria Regione senza limitazioni: gli spostamenti verso altre abitazioni private sono consentiti per un massimo di 6 persone. Da questo calcolo sono esclusi i figli sotto i 18 anni. Per i pranzi in casa sono ammessi due nuclei familiari, senza limiti al numero di posti.

Le Regioni in zona gialla

Emilia-Romagna, Lazio, Lazio, Piemonte, Provincia di Trento, Puglia e Lombardia, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Provincia di Bolzano, Sicilia e Toscana e Valle d’Aosta per ora rimangono in zona gialla. Se l’andamento epidemiologico non dovesse subire particolari alterazioni, lo schema per il passaggio in zona bianca dovrebbe essere il seguente:

  • Il 14 giugno potrebbe essere la volta di: Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Provincia di Trento e Puglia
  • Il 21 giugno toccherà a: Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Provincia di Bolzano, Sicilia e Toscana
  • Il 28 giugno entra in zona bianca la Valle d’Aosta

Cosa prevede la zona gialla

Coprifuoco e spostamenti

Il coprifuoco scatta alle 24. Dopo quest’orario, sarà necessario munirsi di autocertificazione per potersi spostare anche all’interno del proprio Comune. Gli spostamenti tra Regioni sono consentiti, a patto che ci si muova tra zone gialle. Nel caso di spostamenti verso zona arancione o rossa, serviranno le comprovate esigenze e l’autocertificazione.

Bar e ristoranti

Dopo la riapertura dei ristoranti al chiuso, ma solo a pranzo, del primo giugno, nei bar e nei ristoranti in zona gialla rimane la possibilità di ordinare cibo e bevande d’asporto fino alle 23 e la consegna a domicilio. Al tavolo possono sedersi massimo 4 persone, a meno che non si tratti di conviventi, con una distanza minima di un metro tra i commensali. I bar possono restare aperti fino alle 23 con servizio al tavolo. Si può consumare solo al tavolo e solo all’aperto.

Negozi e altre attività

Aperti cinema, musei e teatri ma con un limite di capienza al 50%. Oltre a quelli su strada, aperti i negozi nei centri commerciali anche nel weekend e nei giorni festivi, così come parrucchieri e barbieri.

Mascherine e divieti

Rimane l’obbligo per l’uso della mascherina anche all’aperto e del distanziamento sociale. Vietati gli assembramenti.

Pranzi a casa, feste e matrimoni

Fino al 15 giugno in zona gialla gli incontri in casa sono limitati. È infatti «consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nel limite di quattro persone rispetto a quelle già conviventi, oltre ai minorenni». Vietate anche le feste fino al 15 giugno. Per i matrimoni, gli invitati dovranno avere la certificazione verde. I tavoli dovranno essere organizzati «in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli ospiti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto».

L’andamento dell’epidemia

Secondo l’ultimo monitoraggio, l’indice Rt si attesta a 0,68, sette giorni fa era pari a 0,72. Diminuisce anche il dato relativo all’incidenza. La media nazionale è scesa a 32 casi di positività settimanali ogni 100 mila abitanti, mentre il precedente rilevamento dell’Iss segnalava 47 casi ogni 100 mila abitanti. L’occupazione – su scala nazionale – dei posti riservati ai pazienti Covid in terapia intensiva cala al 12%. Percentuale ancora più bassa per i ricoveri di persone infette nei reparti ordinari, pari all’11%. Entrambi i dati sono al di sotto della soglia di criticità fissata dal ministero della Salute. Tutte le Regioni e le province autonome sono classificate a rischio basso, secondo quanto riportato da Ansa, nella bozza del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute. Tutte hanno un Rt medio inferiore a 1 e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.

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