Il cugino di Saman nega tutto: «Non ho niente a che fare con la sua scomparsa»

Da ieri rinchiuso nel carcere di Reggio Emilia, il cugino 29enne della ragazza pakistana scomparsa da oltre un mese è uno dei tre apparsi nel video in cui si vedono i tre famigliari della ragazza dirigersi a tarda sera verso i campi coltivati con pale e secchi

Poteva essere il giorno della svolta nelle ricerche di Saman Abbas, e invece il cugino Ikram Ijaz ha detto di non sapere nulla della sparizione della ragazza. L’uomo di origini pachistane nel corso dell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha però ha fatto alcune dichiarazioni spontanee. «Ha dichiarato di non aver nulla a che vedere con la sparizione della ragazza. Ha manifestato l’intenzione di rendere dichiarazioni più approfondite al pm nei prossimi giorni», dopo un ulteriore confronto con i suoi difensori. Nel frattempo l’avvocato difensore ha spiegato che l’uomo «Ha difficoltà a parlare l’italiano, ogni incontro deve essere supportato dall’interprete». Ma «Ha manifestato la volontà di spiegare i propri movimenti, sia in relazione ai giorni di cui si tratta che al suo allontanamento dal territorio nazionale». Il 29enne da ieri è in Italia, dopo essere stato consegnato ai carabinieri dalla polizia francese, che lo aveva arrestato a Nimes prima che scappasse in Spagna, dove probabilmente avrebbe trovato rifugio nella rete di famigliari e conoscenti connazionali. Ieri pomeriggio Ijaz ha incontrato il suo avvocato, Luigi Scarcella, per oltre sei ore. Un lungo colloquio di preparazione al faccia a faccia con gli inquirenti che non ha ancora sciolto le incognite su quanto sarà disposto a collaborare con le indagini.


Come riporta il Quotidiano nazionale, il legale di Ijaz non esclude ancora che il 29enne possa avvalersi della facoltà di non rispondere. «È provato, ma sta bene» ha detto il suo legale. È però proprio dal cugino che possono arrivare le indicazioni preziose per ridurre l’area di ricerca su cui da giorni si stanno concentrando i carabinieri, armati di elettromagnetometro e cani molecolari. Il 29enne pakistano è uno dei tre apparsi nel video del 29 aprile, dove si vedono lui assieme a suo zio, per la procura l’esecutore materiale dell’omicidio, e un altro cugino dirigersi verso il campo alle spalle dell’azienda agricola con un piede di porco, pale e secchi. Ijaz dovrebbe conoscere perfettamente il punto in cui la salma di Saman è stata seppellita, secondo le ipotesi della procura. Un aiuto prezioso, dopo che fino a ieri le ricerche hanno fatto emergere solo dei punti circoscritti in cui sono state rilevate delle anomalie nel terreno.


Immagine di copertina: Vincenzo Monaco

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