I problemi psichici, le minacce alla madre, l’arma della strage: cosa sappiamo finora di Andrea Pignani, il killer di Ardea

Ingegnere informatico di 35 anni, era disoccupato da tempo. L’anno scorso era stato sottoposto a un Tso. Ma secondo i Carabinieri non era in cura

Ha ucciso a colpi di pistola due bambini e un uomo di 84 anni. Poi si è tolto la vita. L’autore del triplice omicidio avvenuto oggi ad Ardea, in provincia di Roma, nel comprensorio di Colle Romito, si chiamava Andrea Pignani, aveva 35 anni e faceva l’ingegnere informatico. Stando alle prime ricostruzioni degli inquirenti, l’uomo soffriva di problemi psichici. Secondo i Carabinieri, tuttavia, l’uomo non era in cura né era uscito recentemente da un centro di salute mentale. «Era disoccupato da tempo, era solo e isolato», ha raccontato la madre a Repubblica. «Non aveva amici e non si curava». Secondo i carabinieri, l’uomo non usciva di casa da circa un anno.


Il nodo della pistola

Come emerso in queste ore dalle indagini, l’assassino non avrebbe avuto liti pregresse all’interno del comprensorio. Alcuni testimoni, però, avrebbero affermato il contrario: l’uomo litigava spesso con i vicini, anche minacciandoli con una pistola. Gli altri residenti del comprensorio raccontano di quella pistola che tirava fuori per minacciare ogni volta che c’era una discussione o qualcosa che lo infastidiva – che fosse la potatura degli alberi o qualche rumore intorno a casa sua. Ma nessuno aveva sporto denuncia, secondo i carabinieri: secondo il presidente del Consorzio Colle Romito, i vicini pensavano che l’arma mostrata in passato fosse «una scacciacani». Non è chiaro se la pistola usata oggi fosse la stessa segnalata dai residenti. Da quanto si apprende anche dai racconti della madre, Pignani era figlio di una guardia giurata – l’uomo è scomparso a novembre – che deteneva l’arma regolarmente. «Non siamo più riusciti a trovarla», ha affermato la donna.


La minaccia alla madre

Nel passato del 35enne si è registrato anche un episodio di minacce alla madre stessa, avvenuto più di un anno fa, a maggio 2020, in casa. In quel caso intervennero i Carabinieri: Pignani utilizzò un coltello per intimidirla e venne sottoposto a un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) per un giorno. Secondo i Carabinieri, non risultano denunce presentate nei confronti di Pignani.

Immagine di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI

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