«Ho visto l’elicottero del 118 e con mio padre sono subito andato al parchetto per vedere cos’era successo». Ci sono diversi testimoni che in queste ore stanno raccontando quanto visto oggi ad Ardea (Roma), nella zona residenziale del consorzio Colle Romito, dove un uomo – Andrea Pignani, 35 anni – ha aperto il fuoco uccidendo due bambini e l’84enne Salvatore Ranieri. Francesco Rizzo, 31 anni, che da 5 anni abita nel comprensorio, era accorso subito la tragedia: «Quando sono arrivato c’erano già i soccorsi e i carabinieri e l’uomo anziano a terra, già morto, e la bicicletta. Anche i bambini, molto piccoli, erano a terra coperti di sangue. Gli facevano il massaggio cardiaco». La dinamica è ancora tutta da ricostruire, ma secondo la nonna dei bambini – ascoltata dai reporter locali – i soccorsi sarebbero arrivati «troppo tardi, dopo mezz’ora». «Sono morti stringendo la mano del padre», ha detto. Ma il 118 smentisce:« I sanitari si sono adoperati con tempestività e massimo impegno per prestare i primi soccorsi, che sono arrivati sul posto in dieci minuti dalla chiamata e tentare ripetutamente di salvare le vittime di questa inaspettata tragedia».
Il presidente del consorzio: «Che ci faceva una persona disturbata con una pistola?»
Secondo quanto raccontato da Rizzo, un altro uomo – che sarebbe stato ascoltato dai carabinieri giunti sul posto – è riuscito a salvarsi dalla furia dell’omicida: «Ci ha raccontato che quel pazzo ha sparato anche a lui, che era uscito da casa con la carriola per buttare la spazzatura, ma senza colpirlo». A parlare è stato anche il presidente del Consorzio Romano Catini, che ha commentato: «Perché una persona disturbata mentalmente, uscita da 10 giorni dal centro di salute mentale, più volte segnalato dai vicini per averli minacciati con la pistola, era ancora in possesso di quell’arma?». Stando agli ultimi aggiornamenti, l’assassino si sarebbe ucciso con un colpo esploso dalla stessa pistola.
Immagine di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI
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