Gattuso, ufficiale il divorzio lampo con la Fiorentina: dietro la rottura le divergenze sul mercato

A due settimane dalla firma, con i viola è già addio. Breve storia della turbolenta carriera del Gattuso allenatore

È stato ufficializzato l’addio tra Gennaro Gattuso e la Fiorentina. Due settimane dopo la firma del contratto – non ancora depositato in Lega – si dividono le strade tra i viola e l’allenatore. Da tre giorni Gattuso e la Fiorentina avevano aperto un confronto serrato riguardo alle scelte di calciomercato per la prossima stagione. «ACF Fiorentina e Mister Rino Gattuso, di comune accordo, hanno deciso di non dare seguito ai preventivi accordi e pertanto di non iniziare insieme la prossima stagione sportiva», ha scritto la Fiorentina in una nota. «La Società si è messa immediatamente al lavoro per individuare una scelta tecnica che guidi la squadra Viola verso i risultati che la Fiorentina e la Città di Firenze meritano».


I problemi sul calciomercato

Secondo quanto si è appreso, i vertici della Fiorentina avevano ribadito a Gattuso e al suo agente Jorge Mendes che la linea della società, pur in un’ottica di crescita, era rimasta quella di non sottostare ai condizionamenti dei procuratori e di non sostenere costi di ingaggio eccessivi e superiori al valore tecnico dei calciatori che eventualmente potevano interessare. Un esempio è quello di Sergio Oliveira del Porto, che sembrava in partenza per Firenze, ma per il quale negli ultimi giorni il Porto aveva chiesto una cifra ritenuta non congrua per un calciatore di 29 anni. Ma i problemi avrebbero riguardato anche altri giocatori che Gattuso voleva portare a Firenze.


Dal Palermo al Napoli: esoneri, dimissioni e sfoghi

Una carriera, quella del Gattuso allenatore, che negli ultimi otto anni l’ha visto sedere su otto panchine diverse. 43 anni compiuti a gennaio, l’ex centrocampista rossonero ha già in curriculum esoneri (al Palermo) e una sfilza di dimissioni: dall’Ofi Creta al Pisa, passando per la primavera del Milan e la squadra maggiore. Sotto la dirigenza di Zamparini, il cui rapporto con gli allenatori è sempre stato turbolento, Gattuso lascia i rosanero dopo solo sei partite. Certo, i risultati non erano stati dei migliori: 2 vittorie, 3 sconfitte e 1 pari. Dalla Sicilia, Gattuso decide di volare in Grecia. Un’esperienza, quella all’Ofi Creta, che lo vede sfogarsi pubblicamente contro la società – un po’ come fece Alberto Malesani al Panathinaikos. Gattuso si dimette dopo sette partite a causa di problemi societari come il mancato stipendio ai giocatori.

Per Gattuso arriva poi l’esperienza in Lega Pro con il Pisa. L’ex campione del mondo porta i toscani in B. Anche qui, nonostante il buon risultato, Gattuso a un certo punto denuncia le inadempienze della dirigenza, anche qui contratti non pagati. Dopo la nuova retrocessione, Gattuso dà l’addio per approdare alla Primavera del Milan e poi alla squadra maggiore. Nonostante il grande legame con la società con cui ha vinto di più da giocatore, alla fine del 2019 Gattuso dà l’addio ai rossoneri a causa di divergenze sul calciomercato, rinunciando anche a due anni di stipendio. Un mercato a cui il club rossonero aveva imposto l’austerity per portare raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2021. Gattuso approda al Napoli, dove resta per circa un anno e mezzo, prima della frattura definitiva con il presidente Aurelio De Luarentiis. Gattuso lo attacca pubblicamente in conferenza stampa, dicendosi deluso dal suo comportamento. A metà del 2021 arriva il suo esonero, prima di un’esperienza – quella con la Fiorentina – che è finita ancor prima di iniziare.

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