È morto Giampiero Boniperti, bandiera della Juventus: per 15 anni attaccante del club, poi dirigente

La causa del decesso è stata un’insufficienza cardiaca. Il presidente onorario dei bianconeri avrebbe compiuto 93 anni il prossimo 4 luglio

Capitan Boniperti è morto nella notte, a Torino, per un’insufficienza cardiaca. Era l’ultimo giocatore superstite del cosiddetto Trio magico, il tridente offensivo della Juventus artefice della vittoria dello «scudetto della prima stella», nel 1958. Il gallese John Charles e il pallone d’oro Omar Sívori si sono spenti rispettivamente nel 2004 e nel 2005. Giampiero Boniperti, il più anziano dei tre, era nato nel 1928 a Barengo, in provincia di Novara. Dal 1946, dopo aver fatto le giovanili in due squadre locali, ha militato sempre nel club bianconero, prima in campo e poi negli uffici della dirigenza. Una vita dedicata al calcio – tranne una piccola parentesi da europarlamentare – culminata con l’incarico da presidente onorario della squadra di Torino.


Cinque scudetti, due coppe Italia e diversi riconoscimenti personali: capocannoniere della Serie A nel 1948 e recordman di gol e di presenze. Fino al 30 ottobre 2010 ha conservato il primato del maggior numero di reti – 178 – segnate nella massima serie italiana con la maglia della Juventus, poi è stato superato da Alessandro Del Piero. Sempre il Pinturicchio bianconero, il 5 febbraio 2010, ha strappato a Boniperti il record di presenze in Serie A, 444 per l’icona degli anni ’50. «Mi ricordo quando andai a vederlo e ho subito intravisto che aveva la stoffa del campione. Però sono anche stato fortunato nella scelta. Ci sentiamo ancora spesso e sono molto contento per lui. Finché è Alex a eguagliarmi, sono felice», disse Boniperti di Del Piero, nel 2010. Avrebbe compiuto 93 anni il prossimo 4 luglio. I funerali, per volere della famiglia, si svolgeranno in forma privata.


La Juve, il sogno della mia vita. La sognavo davvero. Perché io, che portavo all’occhiello il distintivo bianconero, avevo in quegli anni un solo desiderio: giocare una partita di Serie A con la maglia bianconera. Me ne sarebbe bastata una, ero sicuro, per essere felice per sempre. È andata meglio: in campionato ne ho giocate 444. Ho fatto la mia parte senza sacrifici. Perché ho dato quello che avevo dentro. Sono un uomo felice.

Giampiero Boniperti, 2003

Il commiato sul sito della Juventus

La società bianconera, a pochi minuti dalla notizia della morte della sua leggenda, ha pubblicato un lungo commiato sul suo sito web: «Giampiero Boniperti, il campione che contribuì a fare scordar presto la guerra ai tifosi bianconeri. “Con la sua gentilezza e la sua classe prendeva in pugno la Juventus post-bellica, ed assieme ad essa partecipava a ridare luci di speranza per l’avvenire”, scrisse Hurrà Juventus nel 1966». Dopo aver elencato i successi da calciatore e da dirigente, il club l’ha salutato così: «Lassù, ora, c’è un’altra stella nel firmamento bianconero che brilla a mostrarci la rotta: quella di Giampiero Boniperti, che ha speso una vita con la Juventus, per la Juventus, e che ha saputo sempre indicarle la via. Grazie di tutto. Buon viaggio, Presidentissimo».

La commozione che in questo momento tutti noi stiamo provando non ci impedisce di pensare con forza a lui, a tutto ciò che il Presidentissimo è stato e sarà per sempre nella vita della Juventus. Una figura indelebile, che da oggi si consegna al ricordo, perché sui libri di storia del calcio ci è finita già da tempo. Perché quando esprimi un pensiero, e quel pensiero diventa parte del dna della società a cui hai dedicato la vita, vuol dire che il tuo carattere ne è diventato identità e modo di essere. Per sempre.

Juventus.com | Addio, Presidentissimo, 18 giugno 2021

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