Omosessualità, Meloni sfida il governo: «Stop agli accordi commerciali nei paesi in cui è reato. C’è ipocrisia nella lotta alle discriminazioni»

La leader di FdI presenterà un atto in Parlamento per chiedere al governo di fermare ogni forma di accordo commerciale nei Paesi in cui non sono riconosciuti i diritti Lgbtq+

«Ipocrisia e contraddizioni nella lotta alle discriminazioni di genere». Giorgia Meloni punta il dito contro il governo Draghi e preannuncia che presenterà in Parlamento un atto per «chiedere di fermare gli accordi commerciali con tutti quei Paesi che considerano l’omosessualità un reato». «Vogliamo vedere che cosa succederà con la storia dei mondiali del Qatar? Vediamo come voteranno i vari partiti che ci fanno sempre la morale», sono le parole della leader di FdI. «Il tema della legge Lgbtq+ viene usato verso Ungheria e Polonia come clava, ma il problema è altro», osserva ancora Meloni, ospite del Caffè della domenica di Maria Latella su Radio24


«A me danno fastidio le ipocrisie – prosegue Meloni -. Nessuno può essere considerato fuorilegge perché omosessuale, ma bisogna essere seri. Nel governo Draghi c’è ipocrisia e contraddizione nella lotta alle discriminazioni». Due pesi e due misure, insomma, a detta della leader di FdI, che rinvia al mittente le accuse di aver assunto lei in primis posizioni contraddittorie sull’operato dell’esecutivo guidato da Mario Draghi. «Io considero Draghi una persona che rispetto a Conte ha un plus di consapevolezza e capacità di ascolto – ha proseguito Meloni -. È stata sospesa l’iniziativa ridicola del Cashback: questa era una proposta di FdI che avevamo presentato al presidente del Consiglio a marzo». 


Foto in copertina: ANSA/ETTORE FERRARI

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