Secondo giorno in ospedale per il Papa: «Decorso regolare, ha reagito bene» all’intervento al colon. Resterà al Gemelli fino a domenica

Bergoglio è «in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo». Il lungo intervento è durato circa tre ore ed è terminato intorno alle 23. La degenza prevista è di 7 giorni

Sospiro di sollievo per Papa Francesco, che ha trascorso una notte tranquilla ricoverato al Policlinico Gemelli, la prima dopo l’intervento chirurgico per una stenosi diverticolare sintomatica del colon a cui è stato sottoposto ieri, domenica 4 luglio. «Sua Santità Papa Francesco è in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo», ha riferito il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, spiegando che la degenza prevista è «di circa sette giorni salvo complicazioni». Un intervento «lungo», durato circa tre ore e terminato tra le 22.30 e le 23 di domenica sera, al quale il pontefice «ha reagito bene», secondo il bollettino diffuso in nottata. «La nostra preghiera, la nostra vicinanza è molto grande. Ho sentito questa mattina il cardinale vicario (Angelo De Donatis) e mi ha detto che il Papa sta bene», ha raccontato il cardinale Enrico Feroci all’aeroporto di Fiumicino. Anche il presidente del Consiglio Mario Draghi intanto ha espresso affettuosi auguri di rapida convalescenza e pronta guarigione al pontefice. Ci sono due infermieri del Vaticano che lo assistono da ieri pomeriggio in ospedale. Oltre al personale medico e infermieristico del Policlinico ci sono Massimiliano Strappetti, sanitario della Città del Vaticano, e un altro infermiere di fiducia sempre del Vaticano. Al Gemelli è inoltre presente una rappresentanza della gendarmeria vaticana e un responsabile per la sicurezza che affianca la polizia di Stato.


L’appartamento del pontefice al decimo piano del Gemelli

Nel piccolo appartamento occupato da Papa Francesco al decimo piano del Gemelli c’è anche una piccola cappella riservata alle preghiere e alle eventuali celebrazioni. La stanza è la stessa dove in passato venne ricoverato Giovanni Paolo II per sette volte, la prima il giorno in cui, il 13 maggio di 40 anni fa, fu vittima dell’attentato in Piazza San Pietro. Oltre allo spazio per il letto, il bagno, un televisore e qualche strumento per la pressione e gli altri parametri vitali. Gli ambienti comprendono poi un altro spazio per un piccolo salottino con una poltrona letto, un altarino con un crocifisso e un tavolino. Il lungo corridoio di accesso è sotto il controllo della polizia di Stato italiana, della gendarmeria vaticana e della sicurezza del Policlinico.


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