Olimpiadi, la resa di Tokyo: niente spettatori ai Giochi a causa dell’emergenza Covid

Preoccupa l’aumento dei contagi. La misura, annunciata dalla ministra dello Sport, potrebbe essere estesa anche prefetture circostanti di Chiba, Kanagawa e Saitama

I Giochi olimpici a Tokyo si svolgeranno senza spettatori. A confermarlo ufficialmente è arrivato anche il Comitato olimpico internazionale (Cio). «Non ci saranno spettatori negli impianti di Tokyo durante i Giochi Olimpici», ha detto l’ente che governa lo sport mondiale, in una riunione a cui hanno preso parte, oltre al Cio, il governo giapponese, quello dell’area metropolitana di Tokyo, il comitato organizzatore dei Giochi e il comitato internazionale paralimpico (Ipc). Dopo aver ricordato che lo stato di emergenza a Tokyo e nelle prefetture vicine è stato prolungato ben oltre la fine dei Giochi, il Cio sottolinea assieme all’Ipc che, «rispettando questa decisione, la supporta nell’interesse di Giochi che siano sicuri per tutti». «Allo stesso tempo, le cinque parti in causa – è scritto ancora nella nota – esprimono il loro profondo dispiacere nei confronti degli atleti e degli spettatori per questa misura che è stata presa per le ragioni di cui sopra».


La misura, annunciata dalla ministra con delega ai Giochi Olimpici, Tamayo Marukawa, e dovuta all’impennata di contagi da Coronavirus, riguarderà probabilmente anche le tre prefetture circostanti, Chiba, Kanagawa e Saitama. La decisione è stata presa dal consiglio direttivo che si è riunito oggi, 8 luglio, composto dal presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach, dalla presidente del comitato organizzatore Seiko Hashimoto e dalla governatrice Yuriko Koike, assieme alla ministra Marukawa. I Giochi sono in programma dal 23 luglio all′8 agosto. Dal 12 luglio sarà in vigore lo stato di emergenza per l’area di Tokyo. Con il nuovo provvedimento di fatto vengono prorogate le misure già esistenti: le attività commerciali – tra cui bar e ristoranti – devono anticipare gli orari di chiusura, ed è vietata la vendita di alcool dopo le ore 19. Si tratta del quarto stato di emergenza dall’inizio della pandemia per la capitale.


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