Malta, focolaio tra studenti italiani in un viaggio studio: 70 ragazzi bloccati sull’isola

Le autorità maltesi hanno deciso di non far partire gli studenti italiani dopo la scoperta di 21 positivi tra loro

Le vacanze estive, come si temeva, stanno contribuendo a una ripresa del contagio da Coronavirus. Sono principalmente i giovani a essere colpiti ed è emblematico quanto sta succedendo a Malta, Paese prediletto per i viaggi studio: 70 minorenni italiani sono rimasti bloccati sull’isola perché 21 di loro sono risultati positivi al Sars-CoV-2. I ragazzi negativi, fanno sapere le autorità maltesi, al momento si trovano in hotel Covid nella città di Qawra: sono stati trasferiti qui per passare un periodo di quarantena che si dovrebbe concludere il prossimo 22 luglio. A lanciare l’allarme è il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, «esprimendo forte preoccupazione», ha scritto una lettera a Luigi Di Maio e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’obiettivo è sollecitare il rimpatrio degli studenti «risultati negativi al tampone e far svolgere il periodo di quarantena nei propri comuni di residenza». Tra i circa 70 ragazzi, «a cui le autorità maltesi impediscono il rientro in patria nonostante siano risultati negativi al tampone», ci sarebbero «numerosi minori pugliesi, uno di Molfetta», ha fatto sapere l’amministratore del comune a Nord di Bari.


Poco più tardi, anche Giovanni Toti è intervenuto sulla vicenda: dopo aver appreso che anche otto studenti di Imperia sono rimasti bloccati a Malta, il presidente della Regione Liguria ha telefonato a Di Maio per chiedergli di verificare cosa sta succedendo sull’isola. I giovani liguri – sette ragazzi e una ragazza – sono tutti neo-diplomati al liceo scientifico Viesseux di Imperia. I diciottenni, partiti a fine giugno per Silema per festeggiare la maturità, sono stati bloccati in aeroporto ieri – 8 luglio – quando un membro della comitiva – l’unico non vaccinato – è risultato reattivo al test antigenico. Così è scattata la quarantena per tutti, in un Covid hotel. «A nessuno è stato effettuato un tampone molecolare per confermare la positività del ragazzo risultato reattivo al test. Inoltre, non è stato notificato alcun inizio di quarantena, non un pezzo di carta e i costi della permanenza, a Malta, ricadono sulle famiglie. Se resteranno 14 giorni, abbiamo contato una spesa di circa duemila euro a famiglia», ha dichiarato il padre di uno degli studenti imperiesi, il fotografo Adolfo Ranise.


I genitori dei ragazzi hanno preso contatti con l’Ambasciata italiana a Malta. «Sono molto gentili e disponibili – ha aggiunto Ranise -, ma hanno dato l’idea di avere le mani legate. Secondo me, l’errore di fondo è stato quello di non aver ripetuto il tampone – e ha concluso -. Sono partiti che erano tutti negativi. Erano contenti di aver superato la maturità e volevano regalarsi questa vacanza, che adesso si sta trasformando in un guaio». Le notizie del divieto di partenza per gli studenti italiani arrivano proprio nel giorno in cui Malta ha deciso di chiudere le frontiere a tutte le persone che non hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni. La decisione, sostenuta dal ministro della Salute Chris Fearne, è stata presa dopo il quinto giorno di crescita esponenziale dei contagi, il 90% dei quali riguarda giovani stranieri giunti sull’isola. La misura entrerà in vigore mercoledì 14 luglio. Nello stesso giorno, un’ordinanza imporrà la chiusura delle scuole di lingue: nove di esse, nelle ultime settimane, sono state coinvolte da focolai Covid.

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