«Non dite “It’s coming home”»: Whitehall chiede ai ministri di non usare la canzone della tradizione calcistica inglese: «Non va bene all’estero»

La frase incriminata è contenuta all’interno di una canzone che è ormai diventata una specie di inno per gli inglesi. Per l’esecutivo britannico, ripeterla sempre potrebbe far fallire il progetto di Regno Unito e Irlanda di ospitare la Coppa del mondo 2030

Whitehall è chiarissima. Per il governo britannico i ministri devono smettere di pronunciare il testo della canzone Three Lions (Football’s Coming Home), che dal 1996 ad oggi è diventata una sorta di inno per gli inglesi. La frase incriminata è: «Il calcio sta tornando a casa» ed è una affermazione che «non va molto bene all’estero». Insomma, meglio sarebbe non pronunciarla perché «infastidisce gli altri Paesi». A dirlo è una nota informativa dei funzionari del Dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport il cui timore è che, continuando a ripetere questo ritornello, possa fallire il progetto di Regno Unito e Irlanda di ospitare la Coppa del mondo 2030. Si tratta però di una canzone che fa parte della cultura calcistica inglese da circa 25 anni. Nelle ultime settimane è stata cantata ovunque e in qualunque momento in concomitanza con la scalata dell’Inghilterra alla finale di Euro 2020 ed è molto difficile che si perda l’abitudine a pronunciarla. Intanto, però, ai ministri inglesi è stato chiesto di non usarla più sui social. Peccato che ad esultare con «Portiamola a casa» sia stato lo stesso premier britannico Boris Johnson, su Twitter, lo scorso 29 giugno.


Foto in copertina: EPA/Andy Rain


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