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Stop ai viaggi studio all’estero: marcia indietro dell’Inps dopo il maxi-focolaio di studenti a Dubai

18 Luglio 2021 - 12:32 Fabio Giuffrida
L'organizzazione per l'estate riguardava 22mila ragazzi. Era stato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute a chiedere all'Inps di prendere in considerazione la sospensione dei viaggi

Alla fine l’Inps ha deciso. Addio ai viaggi studio all’estero per quest’anno dopo il focolaio che ha interessato 500 ragazzi a Dubai. L’avviso, pubblicato sul sito dell’Inps il 16 luglio scorso, è chiarissimo: «Negli ultimi giorni si è assistito a un aumento dei casi di infezione da Covid, dovuto al diffondersi della variante delta del virus che si sta registrando sia in Europa sia nel resto del mondo. Tale circostanza, unita al fatto che i soggiorni studio per i quali Inps offre il contributo economico alle famiglie investono una fascia di età con coperture vaccinali ancora molto basse, impedisce di avere ragionevole certezza sulla possibilità di evitare, con le migliori precauzioni, situazioni di pericolo per la salute», si legge.

L’Inps rinvia i viaggi studio per l’emergenza Covid

Tali circostanze impediscono «la prosecuzione dello svolgimento dei soggiorni programmati»: «In questo senso il ministero della Salute, considerando i viaggi studio in questione fonte di rischio pandemico, ha dato formale indirizzo». Resta comunque aperta, secondo le indicazioni fornite dal ministero, «la possibilità di posticipo a emergenza sanitaria cessata». Pertanto «i pacchetti esteri per i quali erano confermate prossime partenze devono considerati sospesi». Quelli in Italia no. Era stato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, a segnalare ai vertici dell’istituto pensionistico i rischi della variante Delta chiedendo, tramite una nota, di prendere in considerazione la sospensione del programma gestito dall’Inps. L’organizzazione per l’estate riguardava 22 mila ragazzi e 100 tour operator: la metà dei viaggi -dunque per 10 mila studenti – doveva essere ancora realizzata.

Foto in copertina: UNSPLASH

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