Aveva fatto discutere la partecipazione del primario di Malattie infettive dell’ospedale Maggiore di Novara alla protesta dei No Green pass, organizzata lo scorso 24 luglio ad Alessandria. Pier Luigi Garavelli aveva provato a giustificare la sua presenza dicendo che non si trovava lì «per protestare, ma per fare informazione». Una spiegazione che non ha convinto l’Azienda ospedaliera universitaria Maggiore della Carità, l’Aou di Novara, la quale ha avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti. L’istruttoria durerà al massimo 120 giorni e, al termine, si deciderà se comminare una sanzione o prosciogliere il medico. Anche l’Ordine dei medici potrebbe prendere provvedimenti. Federico D’Andrea, presidente dell’Ordine dei medici di Novara, aveva spiegato, il giorno dopo la manifestazione contro il Green pass, che Garavelli rischiava di ricevere un provvedimento disciplinare anche dall’organo che si occupa di regolare l’esercizio della professione medica. «Esiste un Codice deontologico che obbliga i medici a tenere determinati comportamenti. La violazione di queste regole implica l’adozione di misure specifiche – aveva dichiarato -. Si va dall’avvertimento alla censura, per poi arrivare alla sospensione e, infine, alla radiazione».
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