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I numeri in chiaro, Taliani: «L’aumento dei contagi? Conta il trend dei ricoveri, ed è buono. Meno allarmismi e più vaccini»

04 Agosto 2021 - 21:12 Giada Giorgi
La professoressa di Malattie infettive: «Dal punto di vista epidemiologico non ci interessa che il virus non circoli, ma che l'infezione non si trasformi in malattia e quindi faccia danni»

Il numero dei nuovi positivi a Covid-19 oggi, 4 luglio, supera quota 6.500. Un dato in netto aumento rispetto ai giorni scorsi e che è inevitabile associare a una quarta ondata ormai cominciata. Ma la professoressa ordinaria di Malattie infettive all’Università “Sapienza” di Roma, Gloria Taliani, invita a non cedere agli allarmismi, cercando di tenere fissi i criteri di valutazione del rischio. «I numeri sono in salita e questo è senza un dubbio un segnale di ulteriore aumento della circolazione del virus», spiega, «ma si mantiene ancora stabile il rapporto tra i pazienti ricoverati in intensiva e il numero dei positivi che attualmente veleggia intorno allo 0,3». Un valore che la professoressa spiega essere il più basso di sempre, «e che è sceso sotto lo 0,3 dal 23 luglio senza più muoversi». Stessa situazione per i ricoveri ordinari: «Non è in incremento il rapporto tra gli accessi in ospedale e il numero dei positivi, stabilmente intorno al 2,3. Anche questo è un elemento di conforto se pensiamo che all’inizio di luglio eravamo sopra il 3».

«La minore necessità di accessi in intensiva sta a significare che la malattia ha un decorso clinico più mite e questo grazie a diversi fattori tra cui la copertura vaccinale, in particolare quella riguardante la fascia degli over 70: più dell’80% ormai è immunizzata». La professoressa Taliani ribadisce poi la corretta interpretazione del dato sui nuovi positivi : «Che i casi siano molti e che il virus vada circolando di per sé non è un elemento di preoccupazione. Dal punto di vista strettamente epidemiologico non ci interessa che il virus non circoli, quello che importa è che l’infezione non si trasformi in malattia e che quindi faccia danni. Va da sé che il vero obiettivo è tenere a bada il dato sugli accessi ai ricoveri che attualmente risulta essere buono. Dunque meno allarmismi e più vaccinazioni per arrivare allo scopo».

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