Il rischio zona gialla per Sicilia e Sardegna a fine agosto e le altre 12 regioni con numeri critici

Già prima della fine del mese sarà difficile per alcune regioni conservare la zona bianca. Le isole sono ad alto rischio per l’occupazione delle terapie intensive

La Sicilia e la Sardegna rischiano di tornare in zona gialla già dalla fine di agosto. Mentre altre 12 regioni presentano numeri sulla soglia della criticità dal punto di vista dell’incidenza dei casi ogni centomila abitanti. Per ora sono salve dopo il decreto che ha cambiato i parametri per finire nelle aree a maggiori restrizioni. Ma se il contagio riparte le cose potrebbero peggiorare entro settembre. Mentre l’epidemia corre: nel bollettino del ministero della Salute di ieri i positivi al test sono 5.735, contro i 6.902 di sabato. Complessivamente, i positivi al Coronavirus ammontano a 112.266, più 3.731 in 24 ore. Con tasso di positività in aumento: più 2,8%, era il 2,3% sabato scorso.


Il rischio zona gialla in Sicilia e Sardegna a fine agosto

Il Corriere della Sera spiega oggi che già prima della fine di agosto sarà difficile per alcune regioni conservare le tre condizioni che consentono di stare in zona bianca: positivi sotto 50 ogni centomila abitanti, posti letto occupati in terapia intensiva sotto il 10%, posti letto occupati nei reparti ospedalieri sotto il 15%. L’incidenza è ormai sopra quota 50 in 14 regioni e province autonome su 21. Ma per fortuna la pressione sugli ospedali è bassa quasi ovunque, grazie alla vaccinazione. A preoccupare però sono due regioni su tutte: la Sicilia e la Sardegna. In Sardegna sono stati già raggiunti due parametri su tre tra quelli che portano le regioni in zona gialla: 142 positivi ogni centomila abitanti, 11% di occupazione della terapia intensiva. La Sicilia, che ieri ha registrato il maggior numero di positivi (oltre 800), ha un’incidenza a 104,5, il 13% di posti occupati in area medica e il 17% delle rianimazioni occupate.


La pressione sulla rete ospedaliera cresce anche in altri territori: nel Lazio il tasso di occupazione delle terapie intensive è passato dal 3,7 al 6% in una settimana. In Liguria è cresciuto dal 2,8% al 7%. Altre regioni contano un alto numero di positivi: la Toscana ha raggiunto quota 119,7 per centomila abitanti, il Veneto è a quota 94 (ma in calo), così come l’Umbria mentre l’Emilia-Romagna arriva a quota 93. La Calabria invece ha 57,1 positivi ogni centomila abitanti ma è già a quota 11% di posti occupati in terapia intensiva. Forse alla base della scoperta di tanti nuovi positivi c’è l’aumento dei test del tampone di questi giorni. Ma il rischio di tornare alle restrizioni dopo l’estate comincia a farsi più vicino.

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