Green Pass, i controlli della polizia in borghese a Ferragosto su discoteche, locali e Qr falsi

L’obiettivo è garantire il rispetto delle norme anti-Covid, dal distanziamento all’obbligo delle mascherine al chiuso. Con un’attenzione speciale nei confronti di chi cercherà di aggirare le regole, magari con Qr falsi o passati su Whatsapp. E intanto arrivano le prime multe

Con il Ferragosto alle porte scattano i controlli della polizia sul Green Pass obbligatorio. Nel mirino i ristoranti e i bar ma anche le discoteche (abusive) nelle località di villeggiatura. E gli agenti si presenteranno in borghese, senza blitz delle forze dell’ordine nei locali. L’obiettivo è quello di garantire il rispetto delle norme anti-Covid, dal distanziamento all’obbligo delle mascherine al chiuso, fino alla verifica della Certificazione Verde Covid-19. Con un’attenzione speciale nei confronti di chi cercherà di aggirare le regole, magari con Qr falsi o passati su Whatsapp. E intanto arrivano le prime multe: a Milano nei confronti di alcuni utenti di una sala scommesse trovati senza lasciapassare; a Treviso perché il cliente di una palestra usava il Pass di un’altra persona.


Con il Ferragosto alle porte l’indicazione da parte del Viminale è quella di intensificare i controlli, pur con discrezione, affidando alle varie prefetture il compito di organizzare l’impiego delle forze dell’ordine sul territorio. Particolare attenzione sarà rivolta, ovviamente, ai principali luoghi di villeggiatura, soprattutto tenuto in considerazione che le discoteche sono ancora chiuse e che di conseguenza aumenta il rischio di assembramenti in spiagge, strade o piazze della movida. La Repubblica spiega oggi che le centrali operative delle forze dell’ordine avranno una linea diretta per rispondere alle richieste degli esercenti alle prese con i clienti che faranno storie o presenteranno certificazioni con problemi.


Il quotidiano racconta che in questi giorni sono aumentate le segnalazioni di Qr Code falsi o appartenenti ad altre persone, certificazioni con tampone scadute e truccate con un cambio di data sul cellulare e altre furberie. Qualcuno segnala anche Qr code sfocati e quindi difficilmente leggibili oppure sms e mail per scaricare il pass non ancora arrivati, a distanza di settimane dalla seconda dose, o ancora attese lunghe per ottenere il certificato di guarigione. Diverso è il caso dei Green pass falsi che in quel caso vengono segnalati alle forze dell’ordine da un esercente o un qualsiasi addetto alle verifiche che non sia un pubblico ufficiale.

Le multe per il Green Pass

Intanto arrivano i primi furbetti e le sanzioni. A Milano, un ragazzo di 20 anni è stato multato dalla polizia perché stava utilizzando un certificato non suo in una palestra. Il ragazzo, che ora rischia anche la denuncia qualora il documento risultasse falsificato, era stato riconosciuto dal titolare dell’esercizio che, di fronte al rifiuto di dare spiegazioni, ha preferito chiamare gli agenti. Sempre a Milano un 68 enne è stato multato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale dopo essersi rifiutato di mostrare il Green Pass.

L’uomo era riuscito ad entrare nel cinema all’aperto Arena Milano Est, in zona Lambrate, nonostante il tentativo di fermarlo dei gestori dello spazio. Alla fine hanno avvisato le forze dell’ordine. A Treviso invece cinque clienti di una sala scommesse sono stati trovati sprovvisti del Green Pass e ora dovranno pagare una multa che varia dai 400 ai 1.000 euro, come previsto dalla normativa. Tensione, invece, a Padova dove un 46 enne tunisino è stato allontanato dalla polizia dopo aver tentato diverse volte di sedersi in un bar nonostante fosse sprovvisto della certificazione verde. L’uomo ha ricevuto un ordine di espulsione ed è stato trasferito al centro per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo.

I Qr Code e l’app Verifica C19

Poi ci sono i problemi tecnologici. L’agenzia di stampa Ansa spiega che la app Verifica C19, che in generale sta funzionando bene per i controlli, in alcuni episodi ha avuto delle difficoltà nella lettura nei Qr Code stampati su carta, ovvero quelli non esibiti attraverso il display del cellulare. Altri certificati invece non risultano validi perché in realtà sarebbero scaduti e non aggiornati: in sporadici casi chi fatto la vaccinazione eterologa, ovvero la prima dose del vaccino con Astrazeneca e la seconda con un vaccino a mRna (Pfizer o Moderna), ha ricevuto certificazioni che attestano l’assunzione di una sola dose su due e quindi – nonostante il richiamo effettuato – il ciclo vaccinale incompleto. Lo stesso disguido potrebbe capitare a chi ha completato il ciclo già con una sola dose, perché guarito dal Covid e munito di un numero di anticorpi del virus che non necessitano la seconda. In tutti questi casi può capitare appaia la scritta “certificazione valida fino alla prossima dose”, nonostante il ciclo vaccinale sia completato. Problemi con la ricezione del lasciapassare sono stati riscontrati da cittadini che hanno effettuato il richiamo in una regione diversa da quella di residenza.

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