«Gino Strada voleva africanizzare l’Italia, che bruci all’inferno». Bufera su Francesco Biamonti, il consigliere espulso dalla Lega

Era stato sospeso dal partito dopo aver fatto il saluto romano durante il consiglio. Ora se la prende con il medico di Emergency con un post poi cancellato sui social

Francesco Biamonti, consigliere comunale di Cogoleto, in provincia di Genova, sospeso dalla Lega dopo un saluto romano durante una seduta del consiglio comunale, ha pubblicato un commento su Facebook (poi rimosso) per augurare di bruciare all’inferno a Gino Strada. Biamonti per il saluto romano è attualmente sotto inchiesta per apologia di fascismo. Nel post poi rimosso ha scritto: «Un insopportabile compagno che voleva africanizzare l’Italia. Che bruci all’inferno». L’Anpi di Genova ha chiesto in una nota l’intervento delle istituzioni: «Non è un colpo di sole ad aver suggerito a Francesco Biamonti, esponente leghista e consigliere comunale a Cogoleto, di scrivere parole offensive e di scherno contro Gino Strada, il fondatore di Emergency scomparso improvvisamente nei giorni scorsi. È lo stesso concetto di fascismo morale che il consigliere, che benché sospeso dal suo partito continua a svolgere il mandato amministrativo, aveva già espresso il 27 gennaio scorso facendo il saluto romano nel consiglio comunale apertosi con la commemorazione del Giorno della Memoria».


Per questi motivi l’associazione dei partigiani chiede: «un segnale forte: o il consigliere, vista la sua incapacità a partecipare alla vita democratica, sceglie l’auspicata via delle dimissioni, o siano le istituzioni, al massimo livello, a dichiararne l’incompatibilità. In un’estate già piena di segnali allarmanti, come la richiesta di tornare a intitolare a Arnaldo Mussolini il parco Falcone e Borsellino a Latina, o addirittura di riportare al nome di Hitler il Piazzale dei Partigiani a Roma, propositi esposti da altri esponenti leghisti, inaccettabili nei loro ruoli attuali e futuri, l’insulto a Gino Strada, uno degli italiani migliori, non solo è ributtante, ma ci mostra l’urgenza di interventi concreti per rimuovere dagli incarichi pubblici chi gioca con il fuoco delle parole contro i diritti civili e democratici».


Foto da: GenovaToday

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