Covid, l’avviso degli esperti su contagi “fantasma”: «Asintomatici e tamponi fai-da-te possono coprirli»

A gravare sul reale numero di nuovi casi soprattutto i risultati non denunciati in caso di positività

Asintomatici spesso giovani e tamponi fai-da-te potrebbero nascondere più contagiati da Covid di quanti non ne vengano rilevati ogni giorno. È l’allarme che emerge dal quadro pandemico in Italia, dove al netto di 6mila casi registrati ieri, circa uno ogni 100mila abitanti, si continuano a perdere molte persone contagiose dalle stime. «Per leggere in modo corretto la curva dei contagi bisogna chiedersi quanto siano attendibili i dati in questo periodo di vacanze», afferma a La Stampa l’infettivologo Massimo Galli.


È lo stesso esperto a delineare i fattori che impediscono di avere un quadro dei contagi preciso. Secondo il primario del Sacco di Milano, infatti, occorrerebbe sapere «quanto sono quelli che fanno il test», in un contesto in cui a contagiarsi sono soprattutto persone giovani per via della variante Delta. «Le persone si sono spostate molto questo periodo», ha detto Galli, «e i ricoveri sono lo specchio che a infettarsi sono soprattutto persone non vaccinate». Proprio sull’efficacia dei vaccini Galli non ha dubbi: «il numero degli immunizzati è tale da non temere una nuova ondata come l’anno scorso».


Nonostante la copertura garantita dai farmaci anti virus, la questione del numero effettivo di contagi rimane. E secondo il virologo e docente alla Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, i casi di contagio potrebbero essere «almeno il doppio» di quelli rilevati ogni giorno. Per il professore le cifre “fantasma” non sono comunque in grado di presentare una crescita preoccupante del virus nel Paese. «Se avessimo una mappatura reale del contagio», ha proseguito il medico, «questa sarebbe bianca. In autunno, con la ripresa delle attività e delle scuole, ci aspettiamo un’ondata, con una differenza tra chi è vaccinato e chi non lo è».

Il mancato rispetto dell’isolamento

Lo stesso Pregliasco racconta sulle pagine del giornale torinese di «comportamenti irresponsabili», cioè quei casi in cui le persone che risultano positive non rispettano le norme di isolamento previste dai protocolli sanitari. A sottolineare il fenomeno è anche il segretario di Federfarma Roberto Tobia, che ha comunicato «l’aumento degli acquisti di tamponi antigenici», quelli che con pochi euro si possono comprare nelle farmacie. «Il fai-da-te presente un rischio alto», ha affermato Tobia, «perché in pochi si autodenunciano in caso di positività ed è un problema già segnalato in primavera al ministero della Salute».

La questione delle mancate segnalazioni e delle ripercussioni sul monitoraggio dei nuovi positivi restano punti sui quali, tuttavia, altri esperti come Matteo Bassetti del San Martino di Genova si dicono «meno preccupati». Secondo il virologo, infatti, «occorre arrivare alla soglia dell’85 per cento di vaccinati» per poter colmare quel «gap con chi non ha ricevuto il vaccino. A che serve fare un tampone a una persona asintomatica quando il 70 per cento della popolazione è vaccinata?», si è domandato Bassetti. «Occorre vedere quanti hanno il Covid e finiscono per questo in ospedale».

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