Il poliziotto No vax e senza Green Pass: «Meglio in un ufficio che costretto a vaccinarmi»

Mario De Marco, agente della Polfer e sindacalista, ha pubblicato una foto mentre è a pranzo su un tavolino improvvisato fuori dalla caserma Massarelli a Gorizia

Nei giorni scorsi è circolata molto una foto che ritrae alcuni poliziotti che mangiano fuori da una mensa perché sprovvisti di Green Pass. A condividerla sono stati i sindacati di categoria che protestano per la Certificazione Verde Covid-19 obbligatoria nei refettori delle forze dell’ordine decisa dal governo dopo che una circolare della Polizia di Stato aveva invece interpretato le norme esentando le mense. Oggi Repubblica parla con Mario De Marco, agente della Polizia ferroviaria di Gorizia e coordinatore provinciale del sindacato Lo Scudo, che ha pubblicato su Facebook un suo scatto mentre è a pranzo su un tavolino improvvisato fuori della caserma Massarelli nella sua città.


De Marco spiega la genesi dello scatto: «Nel cortile c’era un tavolo con 4 sedie, ma i posti erano già occupati. Ho tirato fuori dal portabagagli della mia auto un tavolino che avevo usato in campeggio con gli amici, sono andato a ritirare il mio pranzo take away dalla mensa e ho mangiato lì, tra due macchine. Mi sembra assurdo». E quando l’intervistatore gli chiede se è un No vax, risponde così: ««Non sono convinto del vaccino, non voglio farlo. Le imposizioni mi vanno strette. Certo non vorrei ammalarmi: mi spaventa il Covid come mi spaventa uscire di casa ed essere colpito da una tegola in testa, ma non reputo la malattia così pericolosa». Nel marzo 2020 proprio De Marco, che oggi non reputa la malattia così pericolosa, pubblicava su YouTube un appello a rimanere a casa per difendersi contro Covid-19.


De Marco sostiene che non immunizzarsi sia un suo diritto: «Uso tutti i dispositivi di protezione e sto attento per me e gli altri. Ma è un mio diritto non vaccinarmi». E a settembre dovrà salire sui treni per controllare se i viaggiatori hanno il Green Pass pur essendone sprovvisto: «È vero, ma lo stesso avviene per i ristoratori. Mi chiedo se potrò continuare a lavorare». Ma piuttosto che vaccinarsi preferisce non lavorare sui treni: ««Mi dispiacerebbe finire in un ufficio, ma accetterei di essere demansionato piuttosto che costretto al vaccino. Se mi licenziassero ci penserei, ma andrò presto in pensione, dovrei salvarmi».

Foto copertina da: Il giornale di Udine

Leggi anche: