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Con i talebani in Afghanistan sono a rischio i piani vaccinali contro la poliomielite e la Covid-19

22 Agosto 2021 - 21:38 Juanne Pili
Col regime talebano cambieranno anche i piani vaccinali, tra le potenziali vittime ci sono soprattutto i bambini

Stando alle recenti preoccupazioni espresse dall’Oms, sono due i problemi che minacciano attualmente l’Afghanistan. Si teme soprattutto la poliomielite e il nuovo Coronavirus. I talebani minacciano tutte le vaccinazioni, come ha dichiarato recentemente il portavoce dell’Organizzazione Tarik Jasarevic, durante un briefing alle Nazioni Unite. Emergono inoltre alcune indiscrezioni dalla regione di Paktia, dove i talebani avrebbero bloccato anche la campagna vaccinale anti-Covid.

I talebani ostacolavano le vaccinazioni da diversi anni

Continuano a essere presenti a Kabul le squadre sanitarie mobili dell’Oms, ora ferme dopo il caos che si è creato all’aeroporto. Questa situazione ha conseguentemente aggravato tutte le carenze sanitarie. Tra i rischi correlati non solo l’incremento dei casi Covid, ma anche di altre epidemie, come la poliomielite ancora endemica nel Paese. Già da diversi anni il Governo afgano aveva registrato problemi nel portare avanti i piani vaccinali nelle zone controllate dai talebani, presenti soprattutto nelle regioni meridionali fin dal 2018. La situazione si è aggravata ulteriormente nell’aprile 2019, quando i talebani imposero un divieto sistematico delle vaccinazioni casa per casa, anche se gradualmente è stato possibile ripristinarle nelle strutture sanitarie (20% dei bambini), queste sono rimaste quasi del tutto bloccate nelle regioni meridionali (3% dei bambini).

Negli anni successivi le cose non sono migliorate. Nell’aprile 2021 i talebani hanno ucciso due operatrici sanitarie (ufficialmente si parla di uomini armati non identificati). A giugno gli studenti coranici hanno ucciso altri cinque operatori sanitari nella provincia orientale di Nangarhar. Si sospetta si trattasse proprio dei talebani. Sono circa tre milioni i bambini afgani che non hanno potuto vaccinarsi a causa del clima destabilizzante e intimidatorio che i talebani erano già in grado di esercitare da almeno tre anni, nella totale impotenza delle Forze armate, impossibilitate a difendere le disposizioni del Governo di Kabul.

Poliomielite selvaggia e da vaccino

Come abbiamo spiegato in precedenti articoli, se una campagna vaccinale anti-polio non raggiunge una certa quota di bambini vaccinati, quelli che non hanno potuto essere immunizzati correranno il rischio di venire colpiti nel lungo periodo anche dal virus attenuato del vaccino. Questo è molto meno pericoloso del virus selvaggio (si contavano 56 casi nel 2020), ma su una quota di tre milioni di bambini rimasti suscettibili, nel 2020 il virus attenuato (vaccino Sabin) ha portato – per colpa dei talebani – a una esplosione di casi, con 300 bambini paralizzati. Nei Paesi dove la poliomielite è ormai eradicata si utilizza il vaccino Salk, basato su un virus inattivato. In un Paese dove la poliomielite è ancora endemica avrebbe un’efficacia troppo bassa. Dove la malattia è eradicata presenta un rapporto rischi-benefici ribaltato rispetto al vaccino di Sabin.

A rischio anche la vaccinazione anti-Covid

Oggi la situazione è resa più grave dalla presenza della Covid-19. Dal 3 gennaio al 16 agosto si registravano oltre 150 mila casi, con più di 7.000 decessi. Da giugno il Paese è in piena terza ondata, arrivando a 2.313 nuovi casi al giorno. Fino a un mese fa l’Afghanistan ha potuto ricevere 1,4 milioni di dosi del vaccino di Johnson & Johnson, facendo crollare i casi fino ai 99 al giorno del 16 agosto, all’indomani del ritorno ufficiale al potere dei talebani. Malgrado i tentativi dell’Oms di convincere i credenti più fanatici del contrario, c’è ancora chi crede che i vaccini non siano Halal, tra questi ci sono anche i talebani. Una visione che oltre a non trovare concorde buona parte dei musulmani, minaccerà anche i sistemi sanitari dei Paesi confinanti, visto che sono parecchi i cittadini afgani per niente entusiasti del cambio di regime, che dal 15 agosto cercano di mettersi in salvo, correndo verso le frontiere. 

Foto di copertina: WikiImages | Immagine di repertorio.

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